di Federica Nardi
Oltre 300 persone sfilano a Roma sotto la pioggia. Sono i terremotati ma anche i romani che nei paesi distrutti dal sisma avevano origini e seconde case. In coro, sotto Montecitorio, chiedono che la ricostruzione parta e subito. A distanza di quasi tre anni dalla tragedia che ha colpito il centro Italia i terremotati provenienti da Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria si sono ritrovati per la prima di due manifestazioni volute per chiedere al Governo delle risposte chiare e veloci su una situazione in stallo da tempo. Un corteo, organizzato dal Coordinamento dei comitati Terremoto Centro Italia, che anima Roma a una settimana dalle elezioni europee ed amministrative, per ricordare che quanto promesso in campagna elettorale non è stato mantenuto.
I pullman sono partiti un po’ da ogni parte del cratere sismico, ma non solo. Sfilano anche tutte le realtà che in questi anni hanno fatto rete con i territori colpiti dal sisma per chiedere che alle promesse seguano i fatti. Nel mirino anche il Governo Lega-Movimento 5 Stelle. Ma il corteo è apolitico, tanto che ai politici che lo seguono non viene passato il microfono per evitare strumentalizzazioni. «Non abbiamo nessun colore -dice un manifestante al megafono -. Volevamo solo ricostruire le nostre case. I soldi hanno sempre detto che ci sono, dove stanno? I provvedimenti dove stanno? Il decreto per il centro Italia dov’è?».
Gli ultimi provvedimenti sono contenuti nel decreto “sblocca cantieri”. Ma sono pochi e non molto risolutivi tanto che all’attenzione del Senato sono arrivati un migliaio di emendamenti. «Stato dove sei? -grida un altro manifestante -. Ho perso tutto. Tutti noi abbiamo perso la dignità e questo non interessa a nessuno». Tra le richieste, anche quella di avere più personale a disposizione per gli Uffici ricostruzione. In corteo anche slogan contro le banche (“Banche assenti, linee di credito fantasma”), voci dal Piceno, con Arquata in prima fila, da Norcia dove il comitato ha lanciato la protesta dei lenzuoli bianchi che è arrivata anche nel Maceratese, con pullman partiti da diversi comuni del cratere. Leitmotiv di molti striscioni: “Unica grande opera, ricostruire il centro Italia terremotato”. La prossima manifestazione è fissata per il 1 giugno, sempre a Roma.
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