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Arrestato l’aguzzino
che ha sconvolto la vita
alla ragazza che aveva tentato il suicidio

SAN BENEDETTO - La Polizia ammanetta a Centobuchi un albanese di 39 anni, responsabile di vessazioni e minacce a una ragazza sambenedettese che, per farla finita, otto mesi fa aveva messo in atto l'estremo gesto restando poi gravemente ferita
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Il Commissariato di Polizia di San Benedetto

Atti persecutori aggravati, violenza privata, lesioni pluriaggravate nei confronti di una ragazza di San Benedetto. Per questi motivi i poliziotti del Commissariato di San Benedetto, al termine di una lunga indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Ascoli e su ordine di carcerazione firmato dal gip, ha arrestato questa mattina il 39enne pregiudicato E.H., albanese, da anni residente nella provincia picena.

La storia inizia nell’ottobre del 2018, quando gli uomini del Commissariato di San Benedetto intervennero a Porto d’Ascoli dove una ragazza si era gettata dalla sopraelevata in zona Ragnola. Per fortuna non era morta. Venne ricoverata all’ospedale Torrette di Ancona con diverse fratture che la costringono ancora, a distanza di otto mesi, a terapie di riabilitazione. Gli investigatori cercarono allora di capire le cause che l’aveva spinta a commettere quel gesto estremo. Si aprì loro un terribile scenario, fatto di anni di vessazioni e violenze cui la giovane era vittima dell’aguzzino albanese con cui aveva avuto una relazione sentimentale.

Le indagini vennero approfondite, e la Polizia scoprì che la ragazza era stata costretta più volte a rivolgersi al Pronto Soccorso a causa delle ferite infertegli dall’uomo. Inoltre quel rapporto l’aveva portata a distaccarsi completamente da parenti e amici. La gelosia dell’albanese era sfociata anche in gravi minacce rivolte ai familiari della giovane. Lei a quel punto si era convinta che la storia potesse finire solo con il suicidio. L’aguzzino è stato rintracciato oggi a Centobuchi e portato al sicuro dentro una cella del carcere ascolano di Marino del Tronto.


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