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Caso macerie, gli arrestati
negano tutto davanti al giudice

ASCOLI - Il funzionario regionale e l'imprenditrice sambenedettese sono comparsi questa mattina in tribunale davanti al giduice Annalisa Giusti per l'interrogatorio di garanzia
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L’arrivo in tribunale di Cristina Perotti

In un lungo interrogatorio davanti al giudice Annalisa Giusti i due arrestati per l’inchiesta sullo smaltimento delle macerie del sisma hanno negato ogni responsabilità. L’avvocato Massimo Monaldi, che difende il funzionario Stefano Mircoli, ha chiesto la scarcerazione del proprio assistito. Toccherà al giudice decidere sulla richiesta avanzata dal legale fermano. Dopo il funzionario regionale è stata la volta dell’imprenditrice sambenedettese Cristina Perotti giunta in tribunale intorno alle 9,15. La donna è difesa dal legale Francesco De Minicis del foro di Fermo. Il provvedimento restrittivo in carcere preso nei confronti di due persone incensurate sarebbe stato motivato dal possibile inquinamento delle prove. Ipotesi questa respinta con forza dagli avvocati difensori che hanno sottolineato come siano già stati sequestrati documenti, materiale informatico, telefonini ed altro.

 

Lo scandalo delle macerie: il funzionario della Regione e l’imprenditrice di San Benedetto “intercettati” per caso dalla Finanza


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