Nota congiunta, e molto polemica, di tre sindaci di importanti e popolosi centri della vallata del Tronto, tutti membri dell’Unione dei Comuni. Nel mirino c’è il segretario provinciale del loro partito di riferimento, il Pd, Matteo Terrani, anche lui da poco sindaco di Folignano. Ad alzare la voce sono Alessandro Luciani (Spinetoli), Luigi Massa (Offida) e Graziano Fanesi (Castorano). Il casus belli sarebbe le nomine per il rinnovo del consiglio di amministrazione della Ciip spa, ma sullo sfondo restano i veleni della campagna elettorale e i posizionamenti futuri in vista della grande partita delle Regionali 2020.
«A qualche giorno dal nostro insediamento, con la grande soddisfazione di essere stati riconosciuti, con i nostri programmi, le nostre squadre e la nostra impostazione politica, affidatari del mandato amministrativo a cui cercheremo di assolvere al meglio delle nostre possibilità – dicono Fanesi, Massa e Luciani – sentiamo di dover esprimere, responsabilmente e seriamente, una riflessione che parte da unaanalisi critica verso i percorsi sviluppatisi, da ormai lungo periodo, a livello provinciale: abbiamo vissuto un chiaro e doloroso senso di abbandono rispetto al ruolo di direzione politica esercitata dal nostro partito provinciale. Percorsi di condivisione, confronto ed assunzione di responsabilità su cui il partito è rimasto assente se non addirittura, quando ha provato a cimentarvisi, realizzati in maniera controproducente. Come Comuni della vallata, nonostante la riconferma delle Amministrazioni – insistono– abbiamo subìto l’evidenza di una scarsa, se non nulla, considerazione rispetto a nostre valutazioni propositive. Ultimo esempio la vicenda del rinnovo dell’organo amministrativo della Ciip in cui la segreteria provinciale non ha sostenuto le nostre proposte condivise, preferendo incaponirsi su strade non praticabili, ma volte a tutelare proposte di rappresentanza individuate in modalità che non ci sono comprensibili». Ecco la stoccata finale:
«Riteniamo – concludono – ciò non più sostenibile nè giustificabile. Ne va dell’interesse complessivo del nostro territorio e quindi delle nostre comunità. Su questo chiediamo l’apertura, a brevissimo, di un confronto sereno ma serrato che coinvolga, oltre agli organismi dirigenti, tutti i sindaci dei Comuni della vallata del Tronto, anche quelli dove inspiegabilmente il Pd ha esercitato un ruolo che, invece di favorire il superamento di divisioni, le ha acutizzate producendo lacerazioni che si dovevano evitare, come il voto amministrativo ha dimostrato. Se così non fosse crediamo si certifichi, ed è un rischio che non possiamo permetterci, l’inadeguatezza attuale del Pd ad affrontare le complesse sfide per il territorio tutto».
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