di Renato Pierantozzi
E’ in programma giovedì 11 luglio al Ministero dello Sviluppo Economico il nuovo incontro sulla vertenza Whirlpool. La convocazione, firmata dal vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial, è arrivata nel tardo pomeriggio di oggi (martedì) ed è stata indirizzata alle Regione Marche, Toscana, Lombardia e Campania e ai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl e alla rispettive categorie. Il tema caldo è sempre quello della situazione dello stabilimento di Napoli che l’azienda voleva vendere anche se dopo il furioso pressing istituzionale ora sembra essere tornato tutto in discussione. Resta alta anche la guardia a Comunanza dove il sito Whirlpool ha chiuso il semestre con un -9% di vendite, unico negativo in tutta Italia e dove non si ferma l’esodo incentivato dei dipendenti che ha toccato quota 80 unità. Uno stabilimento che continua a “dimagrire” rispetto ai fasti passato dopo che la multinazionale ha messo sul piatto 85.000 euro lordi per le dimissioni volontarie. Proprio alla luce del nuovo organico, sceso ormai sotto le 400 unità, domani è in programma un’importante riunione interna tra dirigenti e sindacati per la nuova organizzazione del lavoro. Si attende anche il rientro delle lavasciuga dalla Polonia in modo da far tornare la produzione a 800.000 pezzi l’anno. Sul caso dell’accordo sugli incentivi, duramente stigmatizzato dal sindaco Alvaro Cesaroni, torna a farsi sentire lo stesso primo cittadino che era stato a sua volta attaccato dai sindacati. «La cosiddetta triplice -afferma Cesaroni in un recente post su Fb- attacca affermando che il sottoscritto sarebbe affetto da “sindrome moralizzatrice che ciclicamente mi prende”. Ebbene l’attacco non è puntuale, infatti la sindrome moralizzatrice non mi prende ciclicamente ma è una malattia che ho sempre avuto e che mi accompagna in ogni atto della mia vita 24 ore al giorno di tutti i giorni dell’anno per combattere chi gioca al disastro della nostra società. Riguardo poi il richiamo alla fine della campagna elettorale devo precisare che la mia campagna elettorale non è mai finita perché mai iniziata; se avessi chiesto un solo voto a chicchessia forse l’88,11% dei consensi ricevuti sarebbe stato più prossimo alle tre cifre. Ora i numeri del richiamo agli sgravi fiscali che la mia amministrazione dovrebbe concedere alla Whirlpool. L’azienda versa 83.421 euro l’anno per Imu. Ebbene questo importo va tutto allo Stato in quanto il nostro Comune non applica alcuna addizionale. Per la Tasi 16.465 euro all’anno, mentre per la Tari 6.534 euro all’anno. Da quanto sopra -conclude-, potremmo salvare il nostro più importante insediamento produttivo scontando all’azienda qualche migliaio di euro l’anno. Ci sarebbe da ridere per non piangere. Intanto la nostra amministrazione lavora, come ha fatto la precedente, per la salvaguardia del lavoro non già per incentivare le persone ad andare a casa».
Whirlpool, rinviato l’incontro al Mise A Comunanza in 70 lasceranno il lavoro a fine mese
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