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Frenquellucci: «Basta personalismi,
è il momento di unire
tutte le opposizioni»

ASCOLI - Il gruppo consiliare del Pd, nel corso di una conferenza stampa, tende la mano a tutta la minoranza, sia dentro che fuori dal Consiglio comunale. L’idea è di lavorare sui temi per costruire un’alternativa alla destra che abbia come perno il Partito Democratico. Il prossimo passo sarà la gestione unitaria delle nomine spettanti all’opposizione, per le quali il Pd non avanza pretese
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di Giorgio Tabani

«L’opposizione in Consiglio comunale non può essere un insieme frammentato, occorre fare uno sforzo e rinunciare ognuno a qualcosa: solo così, stanti gli attuali rapporti di forza fra maggioranza e opposizione, possiamo pensare di fare qualcosa». Così l’ex candidato sindaco e attuale consigliere comunale Pietro Frenquellucci in occasione di una conferenza stampa convocata dal Partito Democratico. «La campagna elettorale ha visto in azione forti personalismi, è successo anche in occasione del primo Consiglio: ora noi facciamo la nostra parte e vedremo gli altri come reagiranno».

«Rivolgiamo a tutti un appello: mettiamoci insieme, al di là di ideologie e appartenenze, lavorando sui temi» ha spiegato Angelo Procaccini, che guida dell’Unione comunale democratica oltre a essere consigliere comunale. «Voglio precisare – ha aggiunto – che la nostra proposta non è indirizzata soltanto alle forze rappresentate in Consiglio, ma anche a chi è rimasto fuori o non si è presentato: faccio l’esempio della lista “Fuori dal tunnel” o anche alla realtà de “L’Alveare”, che ogni tanto si fa sentire». Frenquellucci ha poi precisato i prossimi passi, con l’esigenza di affrontare la questione delle nomine spettanti all’opposizione, che dovrebbero essere distribuite in modo da dare una rappresentanza equilibrata di tutte le forze. Al primo posto c’è l’Ufficio di presidenza, formato dal presidente e dal vicepresidente del Consiglio comunale insieme a un rappresentante per la maggioranza e a uno per l’opposizione. «Noi non abbiamo interesse, essendo già presenti, a formulare una nostra candidatura, auspichiamo quindi un accordo interno alla minoranza in modo da presentarci con un nome unitario».

Restano poi da individuare la presidenza della Commissione controllo e garanzia e della Commissione per la revisione dello statuto. «Secondo il regolamento raffazzonato emanato nel 2009, e che vorremmo venisse cambiato – ha illustrato Frenquellucci – la nomina nella Commissione controllo e garanzia spetterebbe al Pd come gruppo di minoranza più numeroso ma noi proponiamo (trovando una soluzione tecnica che lo permetta) che questa presidenza vada ad altri, all’interno di questo accordo complessivo che riguardi tutti». «Il nodo generale è quello del ruolo del Consiglio comunale stesso – ha aggiunto Frenquellucci – che da organo di mera ratifica di decisioni prese altrove deve tornare a essere il luogo in cui tutta la città si confronta. Nel corso della riunione dei capigruppo in Consiglio ho ne ho parlato con il presidente Alessandro Bono, che si è impegnato nel cercare una soluzione, magari facendo lavorare in modo fattivo le commissioni consiliari: noi lo aspetteremo al varco».

«Di fronte a questa destra disumana e faccendiera, come dimostrano le attuali vicende nazionali, noi vogliamo dare un segnale politico importante facendo da perno nella costruzione di un’alternativa di governo che riparta dalla convergenza sui temi» ha spiegato l’altro consigliere comunale Francesco Ameli. «Stiamo già lavorando con le liste nostre alleate alle elezioni, “Attivamente” sull’ambiente e “Territorio e sviluppo” con la proposta di istituzione dei Comitati di quartiere. Vorrei sottolineare come i temi forti della campagna elettorale sono scomparsi dai radar della maggioranza: il lavoro, i parcheggi… Chi ne parla più?».

Non manca una stoccata allo schieramento di maggioranza sul tema dell’edilizia scolastica. «Oggi il sindaco e l’onorevole Giorgia Latini esultano – accusa Ameli – i fondi di cui si parla andranno alla Provincia e serviranno soltanto alla progettazione. Suona poi paradossale che chi accusa il progetto dell’ospedale unico di essere un favore ai palazzinari poi saluti con favore che nell’edilizia scolastica entrino i privati con i project financing».


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