di Giorgio Tabani
«Abbiamo perso alle elezioni di maggio, ma tenteremo comunque di portare avanti in ogni modo il nostro programma, perseguendo il bene della città». Così Massimo Tamburri, ex candidato sindaco e attuale consigliere comunale, alla conferenza stampa convocata dal Movimento 5 Stelle cittadino per parlare della pratica Unesco. «La nostra idea -esordisce- riguarda il riconoscimento di piazza del Popolo come Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Della proposta avevamo parlato il 19 aprile scorso con il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, proprio mentre era affacciato dalla terrazza del Caffè Meletti, ottenendone il fondamentale appoggio».
Il Movimento 5 Stelle ha continuato in questi mesi a tessere contatti con la struttura del Ministero e ora, fra domani e dopodomani, ha intenzione di presentare una mozione urgente e probabilmente un ordine del giorno già per il prossimo Consiglio comunale. «Voglio soltanto fare un’ultima chiacchierata con un funzionario del Ministero e poi presenteremo il tutto: settembre è la scadenza fissata per la chiusura dell’elenco di siti che l’Italia propone all’Unesco, quindi bisogna fare in fretta» ha aggiunto Tamburri. «L’aspetto fondamentale è la volontà politica, noi siamo all’opposizione quindi sarà il sindaco Fioravanti, con cui avremo a breve un incontro, a portarla avanti. Come mi disse un commissario Unesco: «Ci vuole un impegno complessivo di tutta la città».
Per Feliziano Ballatori occorre assolutamente sfruttare questa congiuntura politica unica, che vede quattro parlamentari del territorio (Roberto Cataldi, Giorgio Fede, Rachele Silvestri del M5S e Giorgia Latini della Lega) in maggioranza. D’altronde in passato la richiesta è stata bocciata dal Ministero, mentre l’opinione favorevole riespressa di recente da Bonisoli dimostra quanto sia importante il collegamento diretto tra Amministrazione locale e Governo. «Dal 1998 -ricorda Ballatori – si sono susseguiti vari tentativi tutti abortiti, a causa della loro superficialità, segno della mancanza di volontà di chi governava. Stavolta l’Amministrazione parrebbe propensa. La procedura è lunga e complessa, occorre dimostrare l’unicità del sito ecc. Comunque abbiamo individuato dei professionisti con esperienza ventennale, adeguati a seguire la pratica».
Per Tamburri l’operazione potrebbe essere uno splendido inizio per una strategia complessiva di rilancio della città. «Dai dati degli ultimi anni merge che i siti Unesco italiani hanno registrato un incremento annuo del 2,5% delle presenze. Il riconoscimento non sarà la panacea ma permetterebbe un’incredibile visibilità internazionale: servirà un radicale adeguamento delle strutture ricettive, dell’offerta culturale ecc. all’interno di un piano di marketing territoriale integrato. Con i fondi che sono previsti anche per il terremoto, si può pensare di ridare vita alla città che ormai non è più industriale ma di servizi».
Gli esponenti 5 Stelle hanno poi sottolineato come per loro essere minoranza significhi essere costruttivi e portare a casa risultati per la città, a prescindere da chi ne incasserà il dividendo politico, come nel caso Carbon o per i colloqui che si stanno facendo con le Ferrovie.
«Nonostante le accuse di bluff che ci hanno rivolto, la nomina del generale Giuseppe Vadalà come commissario per la Carbon attende soltanto la registrazione alla Corte dei Conti, dopo di che inizierà la bonifica -concludono i pentastellati-. Intanto poi questa settimana i nostri parlamentari incontreranno Rfi per chiedere di aumentare il numero di treni che si fermano a San Benedetto del Tronto e poi bisognerà pensare al collegamento con la città, con la famosa metropolitana di superficie».
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