di Maria Nerina Galiè
Mentre l’ospedale unico del Piceno è protagonista indiscusso dei tavoli istituzionali e di assemblee cittadine della provincia, sul tavolo di Cesare Milani, direttore dell’Area Vasta 5 potrebbero arrivare invece i saluti di Marco Catarci, da febbraio 2017 primario di Chirurgia del “Mazzoni” di Ascoli. E’ primo in graduatoria per l’ambito posto di direttore di Chirurgia Generale e Oncologia del San Filippo Neri di Roma. Lo ha stabilito un’apposita commissione il 19 luglio scorso, stilando la terna da sottoporre al direttore generale dell’Asl Roma 1, al quale spetterà il conferimento dell’incarico.
Il dottor Catarci, 54 anni oggi 30 luglio, è considerato un luminare ed il suo curriculum lo conferma. Laureato con il massimo dei voti nel 1989 alla “Sapienza” di Roma, dove ha conseguito una doppia specializzazione, in chirurgia nel 1994 e in oncologia nel 2001, sempre primeggiando. E’ abilitato alla professione medica anche in Spagna e negli Stati Uniti, è stato docente universitario ed è autore di numerose pubblicazioni. Insomma, una figura che nessuno vorrebbe lasciarsi scappare. Tantomeno Milani, che proprio oggi ha affrontato con il primario il delicato argomento.
«Catarci ora è in ferie – racconta il direttore dell’Area Vasta 5 – e ci siamo sentiti per gli auguri di compleanno. Tra le altre cose, la conversazione è scivolata sull’argomento. Si, il primario è in lizza per il San Filippo Neri. Non è sicuro che sarà designato, seppure ha il punteggio maggiore rispetto agli altri. E’ certo però che, se lo chiameranno, lui accetterà di buon grado. E’ di Roma e lì vive la sua famiglia. Al San Filippo Neri inoltre ha lavorato diversi anni. Per lui sarà un po’ come tornare a casa. Impossibile biasimarlo. Del resto, lo si sa, quando un professionista viene da fuori, spesso è solo di passaggio».
Dottor Milani, qual è la sua opinione in merito? «Sarebbe una grande perdita per il “Mazzoni”. Oltre alle indiscusse capacità mediche, il capo dei nostri chirurghi in due anni e mezzo di lavoro ha dato tanto altro al reparto e ai suoi “ragazzi”. Mi riferisco ai colleghi più giovani di carriera, che sta facendo crescere in maniera incredibile».
Se Catarci dovesse andare via, chi occuperà il suo posto e per quanto tempo? «Dopo l’eventuale nomina a Roma, avrebbe diritto all’aspettativa di sei mesi, il tempo necessario per il consolidamento del nuovo rapporto di lavoro. Solo dopo si potrà procedere ad occupare il posto vacante che, nel frattempo, verrebbe ricoperto da un facente funzione».
Nel caso di Ascoli, chi sarebbe? «Probabilmente il dottor Gianluca Guercioni, che già sostituisce Catarci in sua assenza».
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