di Renato Pierantozzi
«Mi hanno detto, a partire dal console Luigi Morganti, che in tutta la storia dell’arte delle mani così grandi non sono mai state dipinte e con questa precisione. Sono lunghe 30 metri per 7». Sono le parole di Filiberto Caponi, l’artista-restauratore di Pretare di Arquata del Tronto che ha “firmato” la parte più importante del ponte della Piazzarola. Una vera e propria opera d’arte denominata “Una notte al museo” che ha nelle mani di Adamo, di stampo michelangiolesco, il cuore. Per rendersi conto della bellezza del disegno basta guardare le foto realizzate dal drone.
«Ci abbiamo impiegato due notti – racconta Caponi – poiché la prima volta l’acquazzone di domenica ha portato via i colori ancora freschi. Per fortuna avevamo immortalato la scena con il drone e il successo avuto sui social ci aveva comunque ripagato del lavoro. Poi il Comune ci ha concesso di rifare l’opera una seconda volta e così ce l’abbiamo fatta». Caponi spiega anche il messaggio che c’è dietro le “mani”. «In periodo dove i ponti crollano come i valori -afferma- ho voluto fare le mani della creazione di Michelangelo per un ponte che unisce e non crolla in termini di valori e speranze. Ne abbiamo bisogno».
Per Caponi, che dopo il sisma ha perso casa e laboratorio dovendo ripartire quasi da zero (leggi l’articolo), è arrivata sicuramente una bella soddisfazione e la consacrazione tra i grandi artisti contemporanei.
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