di Maria Nerina Galiè
La Quintana, la bellezza, la tradizione e il pregio si uniscono, plasmati dalle abili mani degli artigiani del Piceno, dando vita agli “Ori delle dame”, un progetto nato nel 2010 da un’idea di Giuseppe Coccia, responsabile del settore orafi della Cna di Ascoli ed ora volano per il rilancio turistico dell’intero territorio, con “Gustando l’arte”. E’ questa l’iniziativa della Confederazione nazionale artigiani presieduta da Luigi Passaretti per promuovere con un’azione più incisiva le eccellenze locali, presentata giovedì 1 agosto nella sede della Camera di Commercio del capoluogo di provincia, e che ha avuto il sostegno della Regione Marche, tanto che l’assessore regionale alle attività produttive Manuela Bora ha presenziato all’incontro.
«La Regione Marche è da sempre al fianco degli artigiani – ha detto – e ogni anno attiva una dotazione dedicata. Le “Botteghe scuola”, che hanno l’obiettivo di conservare tutti i settori dell’artigianato, ne sono un esempio recente». In merito all’oggetto dell’incontro di oggi ha aggiunto: «Sono stata orgogliosa di poterlo finanziare perché mi ha colpito per lo spirito innovativo e la contaminazione di numerose aziende, ben 22, impegnate in settori diversi». Per l’assessore è stato anche un momento per ricordare le misure adottate dall’ente che rappresenta nel supportare i territori colpiti dal sisma. «C’era preoccupazione – ha ammesso – che le risorse aggiuntive dell’asse 8, con i fondi europei, non fossero molto attrattive. La risposta non era per nulla scontata. Invece i progetti sono arrivati numerosi e di qualità, a testimonianza della voglia di riscatto da parte di tutto il sud delle Marche».
A coordinare i lavori, nella sala gialla dell’ente ora regionale e che ha visto Gino Sabatini assurgere a presidente delle Marche, c’era Francesco Balloni, direttore della Cna, il quale ha sottolineato che «creare sinergie tra le nostre eccellenze è uno dei principali compiti della confederazione. E il connubio tra artigianato artistico e la più nota manifestazione ascolana si è rivelata negli anni vincente». Come ha confermato Massimo Massetti, presidente del Consiglio degli Anziani della Quintana: «I gioielli sono l’esaltazione della bellezza delle dame (presente Priscilla Trivisonne, fresca di presentazione al Sestiere di Porta Maggiore e pronta a sfilare nel corteo di domenica, ndr). Ma anche testimonianza di una tradizione che prosegue, rinnovandosi ogni volta. Come la Quintana che guarda al futuro poggiando sulla memoria storica. Con lo stesso spirito nell’edizione 2019 abbiamo scelto di ripristinare, dopo dieci anni, il “Premio Orlini” per il miglior cavaliere giostrante, in base a una combinbata che tiene conto dei piazzamenti della Giostra di liuglio e di quella di agosto. Riconoscimento, che porta il nome di colui che dal 1955 è stato uomo immagine della Quintana, Antonio “Tonino” Orlini, e che da ora in avanti sarà conferito ogni anno». Si tratta di un piatto in ceramica realizzato da Barbara Tomassini, che è anche presidente regionale della Cna per il settore artistico. Il manufatto rappresenta i sei sestieri cittadini con al centro Gianfranco Ricci, cavaliere giostrante di Sant’Emidio che fu anche il Sestiere del compianto Magnifico Messere, nonchè sindaco e presidente dell’allora Ente Quintana. «Il tutto in un contesto che esprime polvere, vessilli e colori. E cioè tutto quello che per noi ascolani rappresenta la Quintana» ha spiegato l’artista.
Il “Premio Orlini”, ripristinato quest’anno, durò solo tre anni, dal 2007 al 2009 e fu vinto, nell’ordine da Emanuele Capriotti (Porta Romana), Massimo Gubbini (Porta Tufilla) e Francesco Scattolini (Porta Maggiore). Una classifica combinata che, in precedenza, aveva visto assegnare il “Premio Gianfranco Ricci”. Ma anche quello durò poco, quattro anni, dal 1998 al 2001.
«Il progetto “Ori delle dame” – ha commentato Sabatini – ha messo in luce il bello e il ben fatto. Elemento caratteristico dell’artigianato locale». La cui sopravvivenza però è legata, oltre che all’impulso promozionale, anche alla possibilità di avvalersi della tecnologia più avanzata. «Presto attiveremo un progetto per creare gioielli in 3D», ha anticipato Passaretti il quale ha tirato le somme della riunione con una bella immagine del concetto “lavoro” legato alla Quintana: «Il lavoro è mosso dall’intento di produrre economia e, nel contempo, è spunto per importanti momenti di socializzazione. Così è stata la Quintana, fin dalle sue origini».
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