di Luca Capponi
(foto di Andrea Vagnoni)
E per fortuna che c’è il corteo a spazzare via, almeno per un po’, gesti deplorevoli e polemiche. Questa è la Quintana, che non può e non deve trovare altro modo per esprimersi. Corteo e poi giostra, come tradizione vuole. Gli atti vandalici, come quello della scorsa notte sul ponte di Porta Cartara dove è stata sfregiata l’opera d’arte disegnata per il sestiere della Piazzarola (qui l’articolo), meritano solo oblio.
Sole pomeridiano d’agosto, dunque, che si staglia alto nell’edizione dedicata a Sant’Emidio. E sfilata per 1.400 figuranti densa di spunti come sempre. Centro storico-Campo dei Giochi, per quaranta minuti e oltre di colori, suoni, cavalieri e dame. Il pubblico, da par suo, rispetto all’edizione notturna di luglio cerca con più assiduità l’ombra per assistere allo spettacolo. Poi però è disposto anche al “sacrificio” nelle zone assolate pur di non perdersi quanto si ripete da decenni, con la medesima solennità ed una partecipazione unica.
Gli spunti, si diceva, sono tanti; dall’esordio in corteo dei Carabinieri in alta uniforme, in sella al loro cavallo, fino alla bellezza di Giulia Capocchi, volto tv di Linea Bianca (finalista a Miss Italia 2008) che ha sfilato per la prima volta accettando l’invito della Quintana, e ai personaggi più gettonati soprattutto sui social; tra questi il fascino della “scudata” Benedetta Celani (Piazzarola) e la tempra del “capitano di ventura” interpretato da Edoardo Paolini in sella al suo Uldrik, applauditi come sempre e come accade anche per il giovanissimo cavaliere di Porta Romana Lorenzo Melosso, unico ascolano, appena 18enne, i cui consensi dopo la bella figura di luglio sono addirittura aumentati. E poi Meco del Sacco (Peppe Volponi) col suo furetto per Sant’Emidio, i falconieri di Porta Romana e i cani da caccia che sfilano per Piazzarola. Per il Castello di Acquasanta Terme, il vicesindaco Luigi Capriotti che cammina a pochi passi dalla figlia Ilaria, mentre in quello di Roccafluvione si scorge il parroco don Francesco Mangani.
Facce belle, facce pulite che danno ulteriore lustro al corteo, aperto come sempre da due agenti della Polizia Municipale; poi il gruppo del Comune, la Magistrature e i Castelli, prima dell’arrivo dei sei sestieri, con apertura inevitabile per i campioni di Porta Solestà. L’ordine dell’andata, infatti, segue quello della classifica della Giostra dello scorso luglio. Anche se stavolta, cosa rara, soprattutto sul lato della bellezza stabilire una gerarchia diventa molto difficile. Le dame dei sestieri, infatti, mai come ora lottano punto su punto per una supremazia estetica che si fa fatica a certificare: Silvia Santoni (Porta Solestà) nel suo splendido abito azzurro, Priscilla Trivisonne (Porta Maggiore) col suo sorriso da cartolina, composta e suadente Manuela D’Annunzio (Piazzarola), e poi ancora una magnifica accoppiata abito (blu)-dama con Beatrice Peroni (Porta Romana), da lode anche il portamento di Laura Menichetti (Porta Tufilla) e chiusura degna con Marilena Mignucci (Sant’Emidio) ed un altro abito che è un’opera d’arte. Come lo è la bellezza di queste donne quintanare; dame a cavallo, castellane e ancelle ma anche le tante figure femminili che suonano, sbandierano o sfilano come damigelle. E’ grazie soprattutto a loro che certi “episodi” che con la rievocazione storica non c’entrano nulla paiono per quello che sono realmente: roba da (punire e, soprattutto) dimenticare.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati