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Quintana, tempo di bilanci e voti:
pista perfetta e diretta tv da ripensare

ASCOLI - Va in archivio anche la seconda edizione 2019 lasciando il ricordo di una Giostra avvincente che è valsa davvero il prezzo del biglietto. Gioie e delusioni, feste e mugugni: i promossi, i bocciati e i rimandati
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di Andrea Ferretti

PISTA voto 10 – Encomiabile il lavoro svolto dal responsabile Maurizio Celani e dalla sua squadra di dipendenti comunali che si sono messi al servizio senza badare a fatica, caldo e orari. Tempi e punteggi alla mano, se quella di agosto va in archivio come “La Quintana dei record”, è merito non solo di cavalieri e cavalli ma anche di una pista perfetta.

Lorenzo Melosso

LORENZO MELOSSO voto 10 – Il cavaliere di Porta Romana, a distanza di 16 anni, ha fatto rivivere a tutti le stesse emozioni di luglio 2003 quando un semi sconosciuto Emanuele Capriotti, anche lui ascolano (di Castignano) meravigliò tutti vincendo la prima delle sue otto Quintane. Capriotti era molto giovane, aveva 26 anni. Melosso jr ne ha appena 18. In comune, invece, hanno talento, professionalità e soprattutto umiltà: qualità tipiche dei campioni veri.

SPEAKER voto 9 – Mario La Rocca è bravo ed è diventato parte integrante della Quintana, soprattutto al Campo dei Giochi (è la voce anche delle altre manifestazioni quintanare come Madonna della Pace, Offerta dei Ceri, gare di sbandieratori e arcieri) dove la sua presenza è ormai insostituibile come quella del Moro.

La consegna del “Premio Orlini” a Porta Solestà

PREMIO ORLINI voto 9 – E’ stato rispolverato dopo dieci anni su proposta del presidente del Consiglio degli Anziani, Massimo Massetti. Una buona idea per ricordare un personaggio che nella Quintana è stato ed ha fatto tutto (figlio di Serafino il Magnifico Messere delle prime Quintane, poi capitano di Sant’Emidio, poi a sua volta Magnifico Messere poiché sindaco, infine presidente dell’Ente Quintana), anche se per i più giovani (la maggior parte dei circa 1.400 figuranti) Antonio “Tonino” Orlini è inevitabilmente solo lo storico manifesto della Quintana. L’ha vinto Luca Innocenzi (Porta Solestà), primo nella combinata grazie al 1° posto di luglio e al 2° di agosto. Prima del “Premio Orlini”, finito nell’oblìo nel 2009, c’era il trofeo in memoria di Gianfranco Ricci, indimenticabile cavaliere di Sant’Emidio, vincitore di 8 Palii e recordman nazionale con oltre 60 successi in tutte le Giostre d’Italia. Iniziativa anche quella naufragata non si sa perchè. Ma ora i due “Premi” si sono magicamente ritrovati insieme: sulla ceramica del “Premio Orlini” c’è disegnato proprio Ricci lancia in resta.

Luca Innocenzi

LUCA INNOCENZI voto 8 – Il cavaliere di Porta Solestà senza la “tavoletta” avrebbe vinto di 2 punti su Melosso. Ma è anche vero che senza l’80, quest’ultimo avrebbe sbaragliato tutti con 2.040 punti. Lasciando da parte quello che poteva essere, ma che non è stato, il 37enne recordman di Foligno ha confermato la sua bravura e la solita regolarità che alla fine lo hanno portato sul secondo gradino del podio.

CORTEO voto 8 – Ha funzionato tutto bene grazie alla serietà dei partecipanti e anche alle raccomandazioni (pena le famigerate multe) impartite dal coreografo Mirko Isopi e, di conseguenza, dai coordinatori di corteo i quali, messi insieme, formano ormai un Sestiere essendo una cinquantina tra quelli dei Sestieri e del Gruppo Comunale. Svelato l’arcano che ha preceduto l’Offerta dei Ceri, quando il serpentone quintanaro ha lasciato il Chiostro di San Francesco per raggiungere Piazza Arringo.

Il corteo in Piazza del Popolo

La decisione di percorrere via del Trivio fino a Piazza Roma, e non transitare per Piazza del Popolo, è stata presa in extremis. I motivi? Si stava facendo tardi e in Piazza del Popolo, a parte sposi e invitati a un matrimonio celebrato a Palazzo dei Capitani (difetto di comunicazione?), pare ci fossero pochissime persone. Le cerimonie al Campo dei Giochi (la passerella delle dame, la cerimonia del fazzoletto, le grida del mossiere Pino Di Teodoro) sono invece state più rapide che a luglio. Così come l’esibizione degli sbandieratori e musici è riuscita meglio di tre settimane prima. E la presenza della Quadriglia dei Carabinieri? Qualcuno ha storto il naso. Forse avrà ragione. Ma allora perchè nel 2011, in occasione del 15o° dell’unità d’Italia, al Campo dei Giochi si cantò l’Inno di Mameli che è del 1847 mentre la Quintana rievoca il Medioevo?

Gubbini (Tufilla) lascia il campo

MASSIMO GUBBINI voto 7 – Due tavolette e un errore tecnico (percorso sbagliato nel rientro del cavallo ai box, ma su questo lui non c’entra nulla) hanno scatenato veleni e polemiche a Porta Tufilla. E pensare che la penalità – comunicata in ritardo dopo aver sviscerato il regolament trattandosi del primo caso – è stata rimediata proprio mentre lo speaker annunciava l’incredibile 50”1 (nuovo record della pista) del cavaliere rosso-nero.

MATTIA ZANNORI voto 7 – Dopo l’exploit di luglio, il cavaliere di Porta Maggiore era dato da tutti come l’anti Innocenzi. E infatti, come tale, aveva iniziato annullando con un 50”5, nel volgere di pochissimi minuti, il 50”6 di Melosso. Ha tenuto più che bene anche nella seconda tornata, chiusa in testa alla pari con Gubbini. Poi, sia lui che il cavallo, non hanno retto nel terzo decisivo tris di assalti, complice anche uno sferramento di “Tuttavia”, spianando così la strada al vincitore e scivolando addirittura al 4° posto.

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FABIO PICCHIONI voto 6 – Il cavaliere della Piazzarola, nella sua miglior tornata ha portato a casa 630 punti, quando gli altri (escluso Raponi) se la giocavano quasi sul filo dei 700 punti. Impensabile, quindi, poter competere a quei livelli. Le giustificazioni? Un infortunio al braccio sinistro con cui reggeva le briglie e i tempi ristretti avendo siglato l’accordo con l’Arme bianco-rossa solo a gennaio.

RICCARDO RAPONI voto 6 – Sufficienza di incoraggiamento per il cavaliere di Sant’Emidio. Ce l’ha messa tutta, ma i cavalli a disposizione non hanno soddisfatto né il 26enne di Recanati né, soprattutto, i sestieranti rosso-verdi che dietro le quinte e nei box schiumavano rabbia peggio che nella Giostra di luglio. Scuderia sotto accusa: che succederà?

I Carabinieri a cavallo

DIRETTA RAI voto 4 – Mentre si dibatte per capire se la responsabilità della mancata diretta della fase finale della Giostra (mancavano tre tornate, ovvero tutta la Quintana in 5 minuti) sia stata della Quintana o della Tv di Stato, resta la certezza che qualcosa non ha funzionato. Nonostante gli sforzi del conduttore Rai Massimiliano Ossini, che per la rievocazione si spende durante tutto l’anno, se in futuro si deve correre il minimo rischio di ripetere ciò che è accaduto quest’anno, conviene affidarsi al ricordo della prima insuperabile diretta Rai di inizio ’90 condotta dall’indimenticato Puccio Corona e alle attuali dirette Facebook, spesso artigianali ma che non tradiscono mai.

TEPPISMO & STUPIDITA’ voto 0 – A luglio hanno orinato nel frigo di Porta Tufilla all’interno del box rosso-nero al Campo dei Giochi. Ad agosto hanno cercato di deturpare il disegno – anzi l’opera d’arte – realizzato da Filiberto Caponi al ponte di Porta Cartara per il Sestiere della Piazzarola. Non saranno state le stesse persone, ma si tratta senza alcun dubbio di elementi accomunati da un mucchio di irrisolvibili problemi, forse anche autoconvinti di essere quintanari. Per non essere ripudiati da tutti, hanno una sola possibilità: mantenere il segreto delle loro minchiate.

 


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