di Bruno Ferretti
Spettatori paganti 2.942, abbonati 3.717, totale 6.659 più tutti gli accreditati a vario titolo fra autorità, ospiti, addetti ai lavori e altri: quasi 7.000 spettatori sabato sera al “Del Duca” hanno assistito alla prima partita dell’Ascoli contro un Trapani combattivo che ha ceduto solo nei minuti finali dopo una orgogliosa rimonta. Prima partita, prima vittoria secondo le attese della vigilia. Zanetti é partito col piede giusto aggiudicandosi il derby dei debuttanti (in B) opposto al collega Baldini. Per l’Ascoli é la prima di 38 tappe e, per alimentare certe giustificate aspirazioni, sarebbe stato difficile digerire un risultato diverso.
La campagna abbonamenti, dunque, si è chiusa a 3.717, con una quota partita di 31.557 euro. Ma sarà prorogata per due settimane e quindi il numero é destinato a crescere, seppur di poco. La vendita delle 3.717 tessere (146 più del passato campionato) ha portato nelle casse bianconere 600.000 euro (per l’esattezza 599,583). Una somma piuttosto consistente, incassata in anticipo, che con gli incassi delle 19 partite casalinghe potrà essere quasi raddoppiata. Non é poco se consideriamo che Ascoli é una città con una popolazione inferiore ai 50.000 abitanti.
C’era curiosità per vedere, dopo tanti anni di concentrazione nella storica Curva Sud Rozzi, la parte più “calda” del tifo organizzato divisa in due settori. Una separazione consensuale visto che l’intento comune è quello di supportare l’amato Ascoli. E così un migliaio, forse più, si sono sistemati nella Curva Nord, lato ovest, oltre tremila nella nuova Tribuna Est Carlo Mazzone. Il timore era quello di un tifo diviso in due e quindi meno efficace. Ma questo timore é stato presto fugato perché il sostegno alla squadra in campo é stato comunque incessante e assai caloroso, nonostante il nubifragio che si é abbattuto nel secondo tempo. I cori lanciati dalla curva nord sono stati ripresi e rilanciati dalla Tribuna Est, e viceversa. Sotto certi aspetti é andata addirittura meglio perché il supporto ai bianconeri in campo é arrivato da due settori, anziché uno solo, e quindi meglio distribuito.
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