Diminuiscono i tempi e aumentano le prestazioni. Sono gli obiettivi raggiunti illustrati questa mattina dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. I dati sono quelli del periodo estivo e sono legati alle prestazioni erogate dagli ospedali in base alla richieste dei pazienti con i codici B e D, dunque visite specialistiche ed esami diagnostici.
Dall’1 giugno al 31 agosto sono state erogate 78.072 prestazioni, 9.490 in più rispetto alle 68.582 del 2018 e 23.929 in più rispetto alle 54.143 del 2017. Un risultato ottenuto anche grazie alla riorganizzazione del sistema di prenotazione del Cup, all’attivazione del meccanismo bonus (prestazione sempre garantita in base al codice di priorità clinica) / malus (paga chi non disdice appuntamento preso e non si presenta) e all’aumento dei posti disponibili (slot) che tra strutture pubbliche e private convenzionate sono cresciuti dai 154.397 del 2018 ai 174.835: oltre 20.000 posti in più in un anno.
Ad agosto si è arrivati al 98,1% di prestazioni soddisfatte nell’area vasta di provenienza o al massimo in quella limitrofa. Nel periodo precedente all’introduzione del bonus/malus, la soddisfazione per la richiesta di prestazioni era al 90% e aveva come area di riferimento l’intera regione. «A due mesi dall’inizio della applicazione del ‘bonus’ con un sistema di monitoraggio domanda offerta unico in Italia – commenta Ceriscioli – abbiamo i primi dati che sono ottimi. La quasi totalità delle richieste viene evasa ed è un livello che ci vede ai primissimi posti nelle graduatorie nazionali. L’applicazione è già partita anche per le visite programmate quindi presto avremo i dati anche di questa modalità».
Grande la soddisfazione espressa dal presidente della Regione. «Possiamo già dire che l’applicazione del bonus ha permesso di raggiungere risultati inattesi. Credo che i marchigiani se ne siano accorti, ma era importante rendicontare il risultato che è veramente lusinghiero».
Tutto il percorso è stato accompagnato da strumenti innovativi – come la app online – che consentono un preciso monitoraggio: «Senza questi difficilmente potremmo raccontare il valore di quanto fatto ed essere consapevoli che attraverso questa gamma di strumenti diamo la possibilità, da un lato di semplificare la vita di chi prenota e dall’altro, di dare ai nostri operatori della sanità strumenti di controllo sia della domanda e dell’offerta come non hanno mai avuto, in tempo reale, che permettono di rendere stabili i risultati che siamo stati in grado di portare avanti questi mesi. Qui non si tratta di una accelerazione che poi può avere un momento di fermo, ma di aver elaborato e messo a disposizione gli strumenti tecnologici di monitoraggio che all’istante permettono di sapere tutto quello che succede nelle Marche rispetto al tema delle liste di attesa».
Nel caso la richiesta di un cittadino non venisse accolta, allora scatta il “bonus”: «Il paziente – ha detto Ceriscioli – viene inserito in una lista di garanzia e richiamato in tempo utile per accedere al servizio. E’ in questo caso il sistema sanitario regionale a trovare gli spazi opportuni».
Il “malus”, invece, si applica per chi non si presenta alla visita prenotata o per chi non la disdice nei tempi previsti. «Chi non offre – ha sottolineato il governatore – una giustificazione valida pagherà comunque la prestazione per aver tolto il posto a un’altra persona». Dal 30 agosto al 14 settembre risultano essere 580 le persone che non si sono presentate e di queste 156 avevano risposto sì al recall.
Nel corso della conferenza sono state approfondite tutte le novità introdotte per facilitare sempre più l’accesso alle prestazioni sanitarie: dalla ricetta dematerializzata che dal 15,44% del 2018 è passata al 60,15% del 2019 e la app MYCUPMARCHE con cui è possibile prenotare e pagare on line attraverso il codice identificativo fornito dalla ricetta dematerializzata. «Il massimo – ha concluso Ceriscioli – sarebbe stringere un patto con i medici generici affinché siano loro a inserire la prenotazione del paziente. Sarebbe un punto di svolta definitivo».
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