C’erano anche 35 maestranze dello stabilimento Whirlpool di Comunanza insieme ai colleghi di tutta Italia a manifestare davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, oggi 4 ottobre, contro l’ormai prossima vendita di Napoli, considerata una violazione degli accordi inseriti nel piano industriale 2019-2021. Nello stesso tempo, blocco dei cancelli nei siti produttivi e sciopero di 8 ore che a Villa Pera ha registrato l’adesione totale e un presidio della Ugl, che non era a Roma.
Nella capitale, i lavoratori, le Rsu Paolo Marini e Gianni Lanciotti (Fiom), Raffaele Bartomioli (Uilm) e Angelo Forti (Fim) e i segretari provinciali di Ascoli Alessandro Pompei, Alessandro D’Isabella e Romina Rossi hanno sfilato con striscioni e bandiere di Fiom, Uil e Fim, per nulla soddisfatti delle scelte aziendali e preoccupati dai numeri che non tornano. A fine settembre la produzione contava 385.000 pezzi. «Impossibile – dicono le Rsu – con questi numeri arrivare ai 630.000 previsti dall’azienda per fine anno. Non arriveremo nemmeno ai 573.000 del 2018». I delegati piceni hanno anche fatto parte della delegazione invitata a parlare con il Ministro allo sviluppo economico Stefano Patuanelli, il quale si è schierato apertamente dalla parte dei dipendenti. Alla richiesta di un incontro da parte dell’azienda, Patuanelli ha posto l’imprescindibile condizione del blocco della procedura di cessione del sito campano, entro il 12 ottobre, data ultima per poterlo fare. Il capo del Dicastero inoltre ha coinvolto il premier Giuseppe Conte, il quale ha già dato appuntamento al Coordinamento nazionale per il prossimo mercoledì 9 ottobre.
m.n.g
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