Scamacca ha colpito un palo e si è dato molto da fare nonostante non fosse al top della condizione (Foto Edo)
di Bruno Ferretti
La notte dei rimpianti. E della delusione. Gli ottomila tifosi bianconeri avevamo preparato la festa al “Del Duca” e aspettavano un ben diverso epilogo. Invece alla fine hanno potuto esultare i 600 del Pescara uscito vittorioso, ben oltre le sue aspettative. Gli abruzzesi, reduci da due sconfitte consecutive (rovinosa quella in casa con il Crotone) avrebbero volentieri sottoscritto per un pareggio. E invece sono tornati a casa con l’intera posta lasciando un pugno di mosche all’Ascoli. Un Ascoli sotto tono che non è stato capace di riscattare la sconfitta di Cremona. Vincendo avrebbe raggiunto in vetta il Benevento a quota 15, e invece é stato raggiunto al sesto posto dal Cittadella. La classifica, nei quartieri alti della classifica, dopo le prime 7 giornate é cortissima con 12 squadre in 5 punti. Ovvero la grande ammucchiata. L’Ascoli, dopo la sosta, ripartirà a Verona contro il Chievo. É ancora presto per pensare a quella partita, ma certo è che al “Bentegodi” dovrà raccogliere un risultato positivo.
Prestazione negativa anche per Pucino (Foto Edo)
Due occasioni da gol a Cremona con Padoin (fermato in uscita dal portiere) e Rosseti (pallone in curva), altrettante con il Pescara (palo di Scamacca in rovesciata nel primo tempo) e colpo di testa di Troiano deviato in tuffo nella ripresa. Poco, troppo poco. L’Ascoli di Zanetti sembra aver perso quella brillantezza offensiva che aveva caratterizzato in positivo le sue prime partite. Condivisibile la rotazione degli uomini a disposizione per mantenere tutti coinvolti, ma è pur vero che a centrocampo é il momento di fare delle scelte. Altrimenti, continuando a cambiare e ricambiare, si può andare in confusione.
Scamacca é rientrato dopo lunga assenza, ma si é visto che non è ancora nelle condizioni fisiche ottimali. Grave l’errore di Valentini (sostituto di Brosco) nell’azione che ha portato al vantaggio del Pescara: mancavano 2 minuti al 90′ e doveva essere più attento. Da Cruz ha tentato troppe volte l’azione solitaria, anche quando avrebbe dovuto appoggiare ad un compagno. Pucino, Gerbo, Piccinocchi, e dopo anche Brlek, hanno fatto poco. Padoin é sembrato stanco.
Discorso a parte per Ninkovic che ha giocato al di sotto delle sue possibilità mettendosi anche a discutere con alcuni tifosi della “Tribuna Mazzone” che gli avevano rivolto epiteti. Il serbo deve assumere un diverso atteggiamento perché così non va affatto bene.
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