Emergenza e Ricostruzione, al via le iscrizioni per la scuola di Emidio di Treviri
SISMA - «I vuoti lasciati dall’accelerazione dei processi di spopolamento sembrano mettere per iscritto il fallimento dell’impegno pubblico nella mancata ricostruzione e nel consolidamento della desertificazione delle aree interne del cratere. Resta il tentativo contro-egemonico di destituire, disperdersi. Per tentare di contrattaccare dalle ultime posizioni rimaste»
Tre giorni, venti esperti, cinque location. Terza edizione per la Scuola di Emidio di Treviri, quest’anno intitolata “Accelerazioni e destituenze”. Il progetto di ricerca “Emidio di Treviri” è nato nel dicembre 2016 da una call for research lanciata dalle Brigate di Solidarietà Attiva. Il collettivo è formato da dottorandi, ricercatori, professionisti e accademici di vari settori che hanno aderito all’appello, dando vita a un’esperienza di ricerca collettiva e autogestita capace di produrre conoscenza critica dal basso.
Il basilico sacro a Sant’Emidio con le radici che hanno il profilo delle montagne, nel simbolo del collettivo
Si tratta dell’unica scuola sull’emergenza e la ricostruzione: si condivideranno momenti seminariali su alcuni temi di comune interesse per i gruppi di ricerca del collettivo, verranno presentati i risultati a cura dei Research Network e lo stato di avanzamento delle ricerche, ma non mancheranno momenti di restituzione e condivisione con la popolazione terremotata.
«I vuoti lasciati dall’accelerazione dei processi di spopolamento si cristallizzano nell’infinito dopo-sisma tra i Monti Sibillini e la Laga. Sembrano mettere per iscritto il fallimento dell’impegno pubblico nella mancata ricostruzione e nel consolidamento della desertificazione delle aree interne del cratere. Nel frattempo i pochi spazi “pieni”, punte del modello di sviluppo imposto, assumono sempre più nettamente i contorni dell’esperienza urbana: infrastrutturazione iperbolica, economia turistica estrattiva, sfruttamento dei flussi, utilizzo scenografico del territorio etc. Mentre scema quasi completamente l’attenzione, gli spazi di manovra si restringono. Resta il tentativo contro-egemonico di destituire, disperdersi. Per tentare di contrattaccare dalle ultime posizioni rimaste».
Appuntamento dal 18 al 20 ottobre 2019, presso Fornara di Acquasanta. Per l’alloggio, sia per gli ospiti che per i partecipanti, ci sarà una struttura immersa nel Parco dei Monti della Laga. Ad occuparsi della cucina maestranze sapienti legate ai territori colpiti dal terremoto, tutti i prodotti verranno dalla filiera corta e – dove possibile – non certificata.