di Bruno Ferretti
Non sposterà la sede legale e amministrativa a Roma. Spera che il presidente Giuliano Tosti possa tornare indietro ritirando le dimissioni. Dice di aver licenziato il direttore finanziariario Marco Arturo Costantini per contenere i costi. Questi, in sintesi, i punti toccati da Massimo Pulcinelli, maggiore azionista dell’Ascoli Calcio, nella affollatissima (c’era anche la discreta presenza di agenti della Digos) conferenza stampa convocata in sede dopo il “terremoto” del giorno prima con le dimissioni di Tosti. Successivamente il patron ha incontrato Zanetti e la squadra «ma non vi rivelerò quello che dirò» ha tenuto a precisare ai giornalisti presenti.
Pulcinelli, cosa sta succedendo nell’Ascoli? Licenziamento, dimissioni…
«Le dimissioni di Tosti mi hanno colto di sorpresa. Sono venuto ad Ascoli anche per lui. Non credo che il licenziamento di un dipendente, pur doloroso che sia, possa essere motivo di una decisione cosi drastica. Io devo pensare a far quadrare i conti, perché a fine mese ci sono stipendi da pagare e altre spese da sostenere, ed è mio dovere cercare di ottimizzare i costi. Devo agire con la logica del buon padre di famiglia e risparmiare dove possibile. Devo pensare al bene dell’azienda che dirigo, in questo caso l’Ascoli Calcio sulla quale abbiamo investito tanto».
«Personalmente ho incontrato Costantini una volta sola, so che è un ottimo professionista, competente e valido – ha aggiunto il patron – mi dispiace aver dovuto prendere questa decisione, ma l’ho fatto nell’interesse della società. Del resto ho il 92% delle azioni e certe decisioni posso prenderle. C’è una logica aziendale dalla quale non si può derogare. Alla “Bricofer” abbiamo 130 punti vendita, quasi tutti di proprietà, circa duemila dipendenti e un fatturato annuo di 500 milioni di euro, quindi so come si deve gestire un’azienda».
Ritiene possibile un ripensamento di Tosti?
«Lo invito a restare. Se non ci riesco io, spero possano riuscirci i tifosi. So quanto sia stimato da tutti, e mi dispiacerebbe molto se lasciasse l’Ascoli. Comunque il progetto andrà avanti lo stesso: troveremo un’altra persona adatta a ricoprire il ruolo. La cercheremo all’interno del Consiglio d’amministrazione e poi, eventualmente, fuori».
Ci sarà un nuovo direttore finanziario?
«No, perché non serve. Abbiamo un amministratore delegato che può seguire tutta la parte amministrativa della società». L’amministratore delegato dell’Ascoli Calcio è Andrea Leo, e probabilmente sarà lui a svolgere le mansioni che fino ad una settimana fa sono state di Costantini.
Pulcinelli, ma perché non ha parlato con Tosti?
«Ci siamo scambiati messaggi con il telefonino, come sempre abbiamo fatto. Se è dispiaciuto per questo, gli chiedo scusa. Ma anche lui si è dimesso senza un minimo preavviso al Cda».
Ci saranno altre novità nell’assetto sicietario dell’Ascoli?
«Non ho risposte da dare a questa domanda. Certamente vogliamo portare l’Ascoli verso una dimensione più alta. Il calcio è cambiato e cambierà ancora, dobbiamo adeguarci».
E la sede a Roma?
«A giugno ne avevamo parlato con i soci del Consiglio d’amministrazione. Poi ho capito che non sarebbe stato conveniente per l’Ascoli e il discorso è caduto».
Passiamo alla squadra. Zanetti è in discussione?
«Siamo tutti delusi dagli ultimi risultati, ma sono convinto che l’Ascoli saprà presto risollevarsi. Zanetti continua ad avere tutta la nostra fiducia. Lo considero un ottimo allenatore e saprà come agire per risolvere i problemi. Abbiamo una squadra da playoff ed è quello il nostro obiettivo primario. Zanetti non era un campione del mondo quando l’Ascoli ha raggiunto il primo posto, così come non è un incapace adesso che siamo scesi al settimo. Bisognerebbe avere un po’ di equilibrio, ma vedo che nel mondo del calcio ce n’è poco».
Massimo Pulcinelli si è poi dilungato a raccontare le origini e lo sviluppo di “Bricofer” che sotto la sua guida è diventata azienda leader del settore.
Terremoto in casa Ascoli: Pulcinelli vuole portare la sede a Roma Il presidente Tosti lascia
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