L’area del cantiere in corso sulla Salaria nel tratto Valgarizia-Trisungo (foto Anas)
I lavori sono fermi al 38% del totale (leggi l’articolo), la ditta “Carena” di Genova è fallita alzando bandiera bianca e per gli operai è stata richiesta la cassa integrazione. E’ sempre più fosco il quadro intorno al maxi appalto da 90 milioni per riammodernare la Salaria nel tratto tra Favalanciata di Acquasanta Terme e Trisungo di Arquata del Tronto (leggi l’articolo). Nei giorni scorsi i sindacati hanno incontrato a Genova il curatore fallimentare richiedendo la cassa integrazione straordinaria per i 42 dipendenti.
Per un altro grande cantiere della “Carena”, il cosiddetto nodo “San Benigno” di Genova invece il contratto con la Società Autostrade sarà risolto e per gli operai è stata richiesta la “clausola sociale” per il riassorbimento nella ditta subentrante. Per il caso dei lavori di Trisungo, invece, la palla è in mano al Ministero delle Infrastrutture e dell’Anas (leggi l’articolo) visto che quest’ultima è il committente dell’appalto.
Trattandosi di un’opera realizzata con fondi ordinari, le procedure prevedono la risoluzione del contratto e l’ assegnazione ad un’altra ditta con l’inevitabile slittamento dei tempi di consegna dei lavori previsti inizialmente per il 2021 e la forte preoccupazione per il rischio incompiuta (leggi l’articolo) e le ripercussioni sull’indotto (ditte, bar e ristoranti) che in questi mesi hanno accumulato crediti di migliaia di euro e che ricadono in una zona già duramente colpita dal sisma.
rp
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