Colpo di scena nella vicenda della morte dell’anziana sambenedettese Maria Teresa Antonini deceduta il 12 gennaio del 2018 (leggi l’articolo) a seguito di una rovinosa caduta dalla barella all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale di San Benedetto. Il giudice per le indagini preliminari Annalisa Giusti, infatti, ha respinto la richiesta di archiviazione per due dei cinque sanitari indagati (una infermiera e una operatrice socio sanitaria) accogliendo il ricorso dei familiari della defunta (leggi l’articolo).
Il Gip ha invitato il Pubblico Ministero a procedere per omicidio colposo scagionando invece i due medici e l’altro infermiere indagati (leggi l’articolo). Secondo l’ordinanza, l’infermiera ha omesso di valutare correttamente i bisogni della paziente e di supervisionarne le cure, mentre l’operatrice socio-sanitaria ha omesso di posizionare correttamente la sponda di protezione della barella e ha lasciato sola la vittima, nonostante la sua età e la salute precaria. La donna, infatti, era disorientata, soffriva di demenza senile e risultava affetta da “vasculopatia cerebrale cronica”.
I figli della vittima, difesi dagli avvocati Giulio Rufo Clerici e Alberto Tanzi, hanno atteso con fiducia questa decisione ancora addolorati sia per la morte della madre, sia per quanto emerso.
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