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Il ricordo di Loris Annibaldi,
«un eroe di altri tempi» (Le foto)

OFFIDA - All’illustre concittadino, ufficiale medico morto nel 1940 nella guerra d’Albania e Medaglia d’Oro al valor militare, è dedicata una mostra nel polo museale. Lo ricorda così la nipote Gina Vallerani, presente al taglio del nastro
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Il taglio del nastro della mostra dedicata a Loris Annibaldi a Offida

foto e testo di Simone Corradetti

Grande partecipazione, e anche commozione, oggi al polo museale di Offida per l’apertura della mostra dedicata al medico e militare Loris Annibaldi. A fare gli onori di casa l’assessore comunale alla cultura Isabella Bosano. «Sono molto emozionata – ha detto – per l’inaugurazione dedicata all’illustre ufficiale medico, nativo di Offida, insignito della Medaglia d’Oro al valor militare perché sacrificò la sua giovane vita per quei valori di solidarietà, pace e altruismo in cui credeva fermamente. Ringrazio la professoressa Gina Vallerani per aver voluto condividere i ricordi dello zio Loris, attraverso questa mostra permanente nel nostro museo». Poi ha preso la parola Gina Vallerani la quale ha definito lo zio «un eroe di altri tempi, che portava avanti il proprio lavoro con passione e dedizione».

Loris Annibaldi nacque a Offida l’11 marzo 1912, figlio di Giovanni e Gina Ciarrocchi. Stabilitosi a Torino, conseguì la laurea in Medicina in quell’Università lavorando anche come assistente nell’Istituto di urologia. Nell’aprile 1938 fu ammesso a frequentare la Scuola di Applicazione di Sanità di Firenze, da cui uscì in qualità di aspirante ufficiale nell’agosto successivo. Assegnato al 2º Reggimento artiglieria da campagna, nel settembre dello stesso anno, fu promosso sottotenente e collocato in congedo nel gennaio 1939.

Dal 12 al 21 novembre 1940 si distinse nella zona di Erseke (Albania), aiutando a curare e a sgomberare dalle prime linee i feriti, esponendosi a rischi personali. Rimasto gravemente ferito per medicare un bersagliere, rifiutò di arrendersi, difendendosi con il lancio di bombe a mano, fino a che non cadde colpito a morte. Per onorarne la memoria, nel 1953 gli venne concessa la Medaglia d’Oro al valor militare. La sua Offida gli ha intitolato una piazza, da poco riqualificata, e anche il vecchio ospedale civile, riconvertito in Distretto sanitario.


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