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Montemonaco “adottato”
dallo Scientifico di Monterotondo

MONTEMONACO - Firmata la convenzione tra il "Giuseppe Peano" e i Musei Sistini del Piceno pr un progetto che coinvolgerà 50 ragazzi. Tutto nasce dall'amore della professoressa Maria Gaetana Barelli per il suo paese d'origine. A siglarla la direttrice dei Musei Sistini, Paola Di Girolamo, e la dirigente scolastica Roberta Moncado
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I docenti del Liceo di Monterotondo e Paola Di Girolami al Museo di Arte Sacra di Montemonaco

Il Liceo Scientifico “Giuseppe Peano” di Monterotondo (Roma) ha “adottato” Montemonaco. E’ stata firmata giovedì 14 novembre la convenzione tra la dirigente dell’Istituto. Roberta Moncado, e la direttrice dei Musei Sistini del Piceno Paola Di Girolamo per un progetto, interdisciplinare e di cittadinanza attiva, che coinvolgerà 50 studenti del triennio. Sabato 9 novembre il Museo di Arte Sacra del borgo piceno è stato teatro del primo importante incontro per sancire gli step dell’iniziativa, promossa da Maria Gaetana Barelli, insegnante di scienze e originaria di Montemonaco ed accolta a braccia aperte da preside e colleghi e, subito dopo, dal sindaco Francesca Grilli e dalla Di Girolami. Otto gli insegnanti arrivati da Monterotondo per dare questa grande opportunità ai ragazzi, ma anche a un territorio che ha bisogno di essere valorizzato, conosciuto ed apprezzato oltre i confini regionali. Insieme con la Barelli, i docenti Luisella Dragonetti (storia dell’arte), Bianca Tonetto, Giulia Polzonetti e Marcellina Troncarelli (italiano, storia e latino), Carlo Tuba (filosofia), Alessandro Ranazzi (scienze) e Francesca Buonsignori (matematica).

Tutto è nato dall’amore della professoressa Barelli per Montemonaco, sua terra d’origine, dalla quale ha preso spunto per la tesi di laurea Biologia sul chirocefalo del Marchesoni (Chirocephalus marchesonii), e che continua a frequentare come guida del Parco Nazionale dei Sibillini. La Barelli è anche nel gruppo di studio dell’Università di Perugia per il monitoraggio dei laghi di Pilato e Palazzo Borghese, fondatrice del comitato “Insieme per ricostruire” e membro del coordinamento dei comitati dei terremotati. «Mi fa stare male vedere Montemonaco ridotto in questo stato – spiega la docente che è pure appassionata d’arte – per questo cerco di promuovere convegni e momenti di sensibilizzazione per contribuire alla sua ripartenza. Credo profondamente nel ricco patrimonio naturale, artistico e architettonico che possiede, in buona parte custodito nel Museo di Arte Sacra che ha avuto un ruolo fondamentale nel terremoto del 2016 con il recupero di diversi oggetti dalle chiese danneggiate. Da qui l’idea di coinvolgere gli studenti, che nel primo anno realizzeranno brochure in italiano e in inglese di questo museo. Saranno consegnate a giugno 2020 per essere distribuite ai visitatori. I libretti – aggiunge la Barelli – conterranno anche notizie di tutto il paese e la storia del recupero dei manufatti dagli edifici rovinati, per non cancellare il tremendo terremoto». Per l’anno prossimo invece saranno pronte le audio-guide, sempre in doppia lingua. Per entrambi i fondi sono stati già trovati grazie alla Nazionale di calcio dei Terremotati, il cui capitano è Francesco Pastorella. Si procederà poi con lo studio delle chiese per produrre e promuovere visite virtuali, si approfondiranno poi la storia del paese e  l’aspetto naturalistico. «La faglia del Vettore – dice ancora la Barelli – è una delle poche affioranti e rappresenta un’occasione unica per lo studio dei terremoti. Il laghi di Pilato e Palazzo Borghese, con i loro chirocefali, sono una riserva naturale di gran pregio. Simboli di disastri avvenuti, come il terremoto, o annunciati come gli stravolgimenti climatici che possono però tramutarsi in occasione di studio per coloro che saranno gli uomini di domani, consapevoli e pronti ad adottare buone pratiche e misure necessarie per convivere con il richiamo della terra».

Entusiasta Paola Di Girolami che lavora per tenere vivi i Musei di Arte Sacra, nell’intento di favorire la rinascita dei paesi colpiti dal sisma. «E’ un progetto bellissimo – afferma – sia come contenuto che negli intenti. Noi non possiamo ricostruire le case, ma creare momenti di grande visibilità per le nostre zone, quello si. Ogni festa o evento, che riguarda i paesi dove siamo presenti, è un motivo per richiamare persone. E noi vogliamo contribuire ad ampliare l’offerta con le nostre aperture straordinarie». Molto apprezzate se il 26 e 27 ottobre, in concomitanza con la 42esima Sagra della castagna, il Museo di Arte Sacra di Montemonaco ha registrato ben 390 visitatori.

Intanto, in occasione della festa del patrono di Monteprandone, il Museo di San Giacomo della Marca sarà aperto a novembre venerdì 22 dalle 9,30 alle 12,30, sabato 23 dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, domenica 24 dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, giovedì 28 dalle 10 alle 13.

 


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