di Bruno Ferretti
«Esordio migliore non potevo desiderare… Serata magica». Lo ha scritto Riccardo Orsolini su Instagram dopo l’esordio (con gol) nella Nazionale maggiore. L’attaccante ascolano ed ex bianconero a Palermo é entrato nel secondo tempo di Italia-Armenia al posto di Barella diventando subito protagonista della partita, stravinta (9-1) dagli azzurri di Mancini. Prima il rigore procurato (trasformato da Jorginho), poi una conclusione di sinistro uscita sul fondo non lontano dal palo, quindi il gol di testa, infine l’assist al bacio con cui ha restituito il “favore” di poco prima a Chiesa.
«Nel suo ruolo è il più forte di tutti. Riccardo meritava questa grande soddisfazione – commenta Remo Orsini, il suo scopritore – Esordio in Nazionale con gol e voti altissimi in tutte le pagelle. Straordinario. Sono stato il suo primo allenatore nella scuola calcio dell’Ascoli e lo conosco molto bene. Non sono meravigliato delle sue qualità tecniche e agonistiche, piuttosto della tranquillità e della sicurezza, direi quasi spregiudicatezza, con cui é capace di giocare anche in Nazionale fra i big. È una dote naturale, un vero talento».
Orsini, tecnico ascolano, ha “cresciuto” calcisticamente Riccardo nel settore giovanile bianconero, dalla scuola calcio alla Berretti, allenandolo per cinque anni. «In tutti i campionati ha sempre segnato tanti gol: Pulcini, Giovanissimi, Allievi, Berretti – ricorda Orsini – nell’ultimo anno che é stato con me nella Beretti, Riccardo ha realizzato 24 gol diventando capocannoniere di tutti i gironi nazionali».
Orsini vide in azione Orsolini per la prima volta mentre giocava sulla spiaggia di San Benedetto con altri bambini. Aveva solo 8 anni. Gli vide fare cose non comuni per quella età, soprattutto in acrobazia. E allora convinse il padre Paride ad iscrivere Riccardo alla scuola calcio dell’Ascoli. C’erano difficoltà logistiche, perché la famiglia Orsolini viveva a Rotella, 25 km da Ascoli, ma alla fine i genitori di Riccardo acconsentirono.
Al settimo cielo, e non potrebbe essere altrimenti, il sindaco di Rotella Giovanni Borraccini il quale, come i suoi compaesani, ha seguito l’esordio di Riccardo in tivù. «Dire che sono emozionato è scontato – dice il primo cittadino – penso solo che lo vedevo qualche anno fa giocare qui in piazza e ora indossa la maglia azzurra della Nazionale. Non solo – aggiunge – ma è stato anche tra i migliori come hanno sottolineato un pò tutti e questo per me, per i suoi familiari e per tutti coloro che lo conoscono è ancora più motivo di orgoglio». Rotella festeggiò Riccardo quando due anni fa tornò dal Mondiale Under 209 con i mano la “Scarpa d’Oro” quale capocannoniere della manifestazione. Borraccini, per scaramanzia, non lo dice, ma non è affatto escluso che stia pensando ad un altro Orsolini Day. «Posso solo aggiungere – conclude il sindaco sorridendo – che Mancini, da buon marchigiano, ora non può più ignorarlo. Per l’Italia è diventato una risorsda indiscutibile».
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