Mercoledì 27 novembre, nella Commissione Lavori pubblici e comunicazioni del Senato si è svolto un incontro col ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, per illustrare le linee programmatiche del suo dicastero.
«Nell’occasione -afferma il senatore Giorgio Fede del Movimento 5 Stelle- ho evidenziato direttamente al ministro, come già fatto in aula al Senato, le necessità del territorio piceno e più in generale delle Marche del sud riguardo a viabilità e intermodalità, prendendo spunto dal suo riferimento tra le linee programmatiche sull’opportunità di sviluppare e sostenere le aree colpite dal sisma con adeguate infrastrutture».
«Ho riferito delle problematiche esistenti -continua Fede- che sono emergenziali prima ancora che programmatiche, col sequestro delle barriere sull’autostrada A14 da parte della Procura di Avellino che ha messo in ginocchio una zona già molto carente di infrastrutture, e ho quindi raccomandato un intervento immediato e diretto coinvolgendo il Ministero in prima persona nella figura del ministro».
«Al tempo stesso -va avanti il senatore pentastellato- è urgente partire anche nella pianificazione per il futuro, perché l’assenza o l’inadeguatezza del trasporto pubblico crea una forte disparità per i contribuenti residenti nella zona sud della nostra Regione, che non hanno le stesse opportunità di mobilità degli altri. Il trasporto aereo è inesistente, il trasporto ferroviario non adeguato, quello autostradale presenta corsie ridotte e travagliate: il gap è enorme, frutto di mancati investimenti non più procrastinabili, che sono la priorità tra gli investimenti regionali e nazionali. Serve perciò l’adeguamento dell’A14, già deficitaria prima dell’attuale emergenza, e il compimento dell’intermodalità attraverso un trasporto ferroviario “est-ovest” che possa collegare il Piceno, le zone colpite dal sisma, con la costa tirrenica. Tutte problematiche che ribadirò in una specifica interrogazione che presenterò la prossima settimana».
«Continua -conclude Fede- l’impegno per il territorio, con una particolare attenzione al coinvolgimento di tutte le figure istituzionali interessate, nazionali e locali, perché la storia politica del sud delle Marche (Piceno e Fermano) è particolarmente chiara nell’insegnare che con le divisioni e i personalismi non si realizza nulla».
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