La nuova isola ecologica metterebbe a repentaglio salute pubblica, ambiente e viabilità. Per questi motivi hanno superato quota 100 le firme raccolte per impedire la realizzazione della struttura nella zona retrostante il Municipio. Ad opporsi all’opera, il cui progetto è stato approvato dal Comune nella delibera di giunta 126 dello scorso ottobre, sono soprattutto i residenti di via Folicara, via Carrafo e via delle Querce, che contestano la scelta e richiedono l’intervento di Arpam, Regione, Asur, Provincia e Corpo Forestale.
Tra le criticità individuate ve ne sono infatti di diversa natura. In primis il fatto che, secondo legge «Il centro di raccolta deve essere allestito nel rispetto di tutte le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente, nonché di sicurezza sul lavoro».
«Non appare dunque opportuna, né conforme alla citata normativa la scelta di ubicare un centro di raccolta di rifiuti di ogni genere, anche pericolosi, in pieno centro urbano, ovvero nel bel mezzo di un quartiere popolato e nelle immediate vicinanze di un asilo, di condomini e di abitazioni private» si legge nella lettera di richiesta di intervento e accertamento. Per farsi sentire a dovere, i residenti si sono infatti affidati ad un avvocato, Tatiana Traini. Altro punto critico: «L’area ecologica costituisce a tutti gli effetti una costruzione, infissa al suolo permanentemente con recinzione, che potrebbe violare la normativa in materia di distanze, collocandosi a pochi metri dalla parete finestrata degli immobili di via Folicara, di via Carrafo e di via delle Querce».
Capitolo salute e impatto ambientale. «I rischi che ne potrebbero derivare -proseguono i residenti- meritano senz’altro un’adeguata valutazione, considerata l’imponenza del centro di raccolta che il Comune intende realizzare per accogliere i rifiuti tutta la cittadinanza (80 metri quadrati). Non si comprende peraltro come la previsione di spesa di appena 4.000 euro per la realizzazione dell’opera, così come indicata nella delibera di giunta, possa garantire la predisposizione di adeguate misure organizzative e di controllo della struttura medesima, cosi come previste dal citato Decreto Ministeriale».
«Si consideri l’impatto ambientale che simile struttura potrà avere sul territorio caratterizzato dalla presenza di querce secolari che per età, maestosità, longevità e per la loro rilevanza locale dovrebbero ricevere tutela -è la prosecuzione-. Orbene il Comune, anziché valorizzare l’area in questione che, giova ripetere si trova nel cuore della città, ha deciso di edificarci l’isola ecologica svalutandone il pregio con il conseguente deprezzamento del valore delle case circostanti».
«A tutto questo si aggiungano i potenziali problemi per la viabilità -vanno avanti gli abitanti della zona-. Nel caso di specie il sito di raccolta di prossima realizzazione risulta servito non da una strada urbana di scorrimento ma da una strada locale interna per cui, sotto tale profilo, non risulta conforme alla normativa. La giurisprudenza in materia rileva che “la presenza di un vasto e differenziato ingombro di rifiuti anche pericolosi della più varia specie e natura, in un’isola ecologica costituisce un rischio per la salute dei cittadini, soprattutto per coloro che vivono a poca distanza dal sito e, in via generale , per l’ambiente complessivamente considerato”».
«Nonostante dunque l’importanza della questione -continua la disamina- il Comune ha imposto la realizzazione di questa isola ecologica senza considerare i disagi che potrebbe procurare ai cittadini che vivono nei numerosi condomini e abitazioni che distano appena 40-50 metri dal sito e senza neppure svolgere nessun approfondimento istruttorio circa l’esistenza di spazi più idonei ad accoglierla, tant’è che nella delibera in parola si afferma solo che è “ravvisata la necessità” di realizzarla “nella copertura piana dell’autorimessa comunale”».
Nella delibera di giunta 126 si legge come l’isola ecologica sarà ubicata «nella copertura piana dell’autorimessa comunale retrostante il palazzo municipale occupando un’area recintata di circa 80 mq suddivisa in due distinte zone, l’una per il deposito dei rifiuti ingombranti e l’altra per il deposito della differenziata e indifferenziata, con due accessi separati l’uno per gli operatori comunali e l’altro, attraverso un portale con lettore di schede, per i cittadini che potranno conferire mediante inserimento della propria scheda di riconoscimento».
Si rileva altresì che la predetta isola ecologica rappresenta «un punto di conferimento organizzato per la raccolta rifiuti urbani e assimilati, ad accesso controllato con “Green card” a disposizione delle utenze domestiche e non domestiche (attività commerciali, uffici, ecc..) posto all’interno del centro urbano che offre ai cittadini ed alle pmi, in caso di necessità, la possibilità di poter conferire i rifiuti urbani (organico, vetro, carta e cartone, plastica, alluminio, indifferenziato, piccoli raee, oli vegetali esausti, pile, lampade) anche al di fuori dei giorni e degli orari fissati dall’ eco-calendario previsto per la raccolta domiciliare “porta a porta”».
Lu. Ca.
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