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Ospedale unico di vallata,
ecco le bordate di Guido Castelli:
«Come l’esercito tedesco in fuga»

ASCOLI - Dopo il sindaco Marco Fioravanti, tuona anche il suo predecessore Guido Castelli: «La pervicacia con la quale il Pd cerca di realizzare questa iniziativa da 200 milioni, in collaborazione di non meglio precisati soggetti privati, desta sospetti prima ancora che perplessità»
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Guido Castelli e Luca Ceriscioli

Ospedale unico di vallata. Ospedale dalle infinite polemiche. Che non sembrano proprio smorzarsi. Anzi, dopo l’annuncio del governatore della Regione Marche, Luca Ceriscioli, e la secca replica di Marco Fioravanti sindaco di Ascoli, arrivano le bordate di Guido Castelli, suo predecessore a Palazzo Arengo.

L’ospedale “Mazzoni” di Ascoli (foto Vagnoni)

«Il Ceriscioli che, a pochi mesi dalle elezioni regionali, torna a parlare di ospedale unico a Pagliare, assomiglia tanto all’esercito tedesco in fuga dall’Italia che faceva saltare i ponti nelle città occupate per procrastinare una sconfitta ormai certa. La pervicacia con la quale il Partito Democratico cerca di realizzare questa iniziativa del costo di 200 milioni di euro (in collaborazione di non meglio precisati soggetti privati) – tuona Castelli – desta sospetti prima ancora che perplessità. Ad oggi nella nostra regione manca un piano di edilizia ospedaliera che contempli l’ospedale unico. Ad oggi la nostra regione non dispone di un piano sanitario regionale che disciplini, tra le altre cose, gli standards e i fabbisogni dell’ospedale unico. Ad oggi la nostra regione non ha approvato un atto di programmazione per l’adeguamento della rete ospedaliera agli standard del decreto ministeriale 70 del 2015 tale da giustificare la realizzazione dell’ospedale unico».

Guido Castelli

E aggiunge: «Dal punto di vista amministrativo, non c’è nulla. Nulla di nulla. Le uniche certezze di Ceriscioli sono i riferimenti catastali dell’abnorme proprietà privata su cui dovrebbe insistere la colata di cemento del nuovo ospedale e le varianti urbanistiche necessarie per la realizzazione di un opera inutile, dispendiosa e lesiva del diritto alla salute dei territorio piceno. Una logica molto simile a quella di una speculazione edilizia piuttosto che a quella di una ragionata proposta di riallestimento dell’offerta ospedaliera.
Se a queste considerazioni elementari aggiungiamo che i sindaci rappresentativi della stragrande maggioranza dei cittadini della provincia si sono espressi in senso negativo ce ne è abbastanza per intimare un chiaro “alt” a Ceriscioli rispetto a scelte (come quella del riordino della rete ospedaliera) che spettano alla nuova giunta regionale che si insedierà nel giugno prossimo. L’attuale governatore – conclude il suo intervento Castelli – in effetti è totalmente delegittimato rispetto all’assunzione di decisioni di simili portata. E di questo ne sono convinti tutti. Non solo il centrodestra. Ceriscioli, invece di emulare i tedeschi, ne prenda atto e smetta di fantasticare su Pagliare».

 


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