Edoardo Albertini, giovane portiere dell’Atletico Ascoli (foto Facebook Atletico Ascoli)
di Salvatore Mastropietro
La notizia della prima sconfitta stagionale dell’Atletico Ascoli nel match disputato domenica scorsa sul campo del Loreto è passata in secondo piano rispetto agli avvenimenti, per alcuni versi extra campo, che hanno caratterizzato gli ultimi concitati minuti della partita in questione. Tutto ha preso le mosse da uno scontro di gioco in piena area di rigore tra il portiere ascolano Edoardo Albertini e l’attaccante avversario Spagna.
Ad avere la peggio è stato l’estremo difensore classe 2001, che ha perso i sensi nell’occasione per poi riprendersi successivamente. Si è scatenata, naturalmente, sugli spalti e all’interno del terreno di gioco una grande preoccupazione per lo svenimento del giovane calciatore. L’Atletico Ascoli ha voluto ricostruire proprio questi attimi: «I nostri giocatori infortunati, e quindi in tribuna insieme a due dirigenti e al padre di Edoardo, vista la gravità della situazione si sono portati in prossimità del cancello di ingresso degli spogliatoi sollecitando l’ingresso dell’ambulanza che stazionava anch’essa fuori dal cancello. Si sono sentiti rispondere dagli addetti che loro non potevano intervenire e che si doveva aspettare il 118 in quanto loro erano presenti solo per l’utilizzo in caso di necessità del defibrillatore».
La situazione è successivamente degenerata proprio nello spazio antistante gli spogliatoi, dove riserve del Loreto e tifosi locali si erano introdotti. Scrive la società ascolana che sono stati proprio questi ultimi ad aggredire alcuni tesserati, tra cui Filiaggi e Rosa. Da sottolineare proprio quanto accaduto al noto bomber classe 1984, che «ha preso diversi calci in testa che lo hanno poi costretto a non poter proseguire la gara».
Ha chiuso la ricostruzione l’Atletico Ascoli con una considerazione volta a stigmatizzare fortemente l’accaduto: «Accettiamo il verdetto del campo e facciamo i complimenti ai giocatori del Loreto che hanno meritato il risultato, non possiamo però dire la stessa cosa di alcuni giocatori della panchina e di alcuni tifosi che hanno dato vita a delle aggressioni vili che nulla hanno a che fare con lo sport e con il calcio e che hanno condizionato fortemente una gara che dopo gli stessi episodi non si sarebbe dovuta riprendere». Chiaro il riferimento anche all’operato del direttore di gara, Laura Mancini della sezione di Macerata, che ha preso la decisione di non sospendere il match andando anche oltre il parere degli assistenti.
Già nell’immediato dopo gara i due mister Stefano Filippini (Atletico Ascoli) e Francesco Moriconi (Loreto) avevano criticato la designazione di un arbitro donna per una gara così importante. Dichiarazioni che da alcuni sono state interpretate come sessiste, ma che sono state immediatamente ritrattate nella giornata di ieri in quanto frutto della foga e del panico della situazione che si è venuta a creare. Tutto bene anche per il portiere Albertini, che è stato dimesso nella serata di domenica dal “Torrette” di Ancona dove si era recato per alcuni controlli. Dopo un po’ di riposo, potrà riaggregarsi al gruppo e riprendersi il proprio posto tra i pali degli ascolani. C’è adesso attesa per le decisioni del giudice sportivo, che prenderà senz’altro provvedimenti dopo quanto descritto in precedenza.
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