Guai in vista per due sfollati di Comunanza, padre e figlio, che hanno incassato circa 40.000 euro di contributo per l’autonoma sistemazione pur continuando ad abitare nella casa inagibile. I loro nomi sono finiti nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Ascoli dopo la segnalazione dei militari dalla locale Stazione dei Carabinieri Forestali, guidati dal comandante Gianluca Baiocchi. I presunti furbetti del Cas sono stati raggiunti da avviso di garanzia e dovranno ora difendersi dalle accuse di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e inosservanza di un provvedimento emanato dal sindaco, cioè l’ordinanza di sgombero.
La scoperta del presunto illecito da parte dei Forestali è avvenuta a seguito di un controllo sul territorio per strani odori che si diffondevano vicino al fiume e infastidivano alcuni residenti. Nei pressi del punto di origine dei miasmi, provocati da residui vegetali e poi rimossi, all’occhio attento dei militari non è sfuggito che un edificio, oggetto di ordinanza di sgombero per inagibilità sismica, che continuava ad essere utilizzato dai proprietari, seppure avessero fatto richiesta del Cas e dichiarato di vivere altrove.
Nel frattempo, l’esito della conclusione delle indagini è stato notificato anche al Comune di Comunanza, che potrà sospendere subito l’erogazione del contributo ma anche chiedere, perché in questi casi è nei poteri dell’Amministrazione, la restituzione dell’intera somma pagata.
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