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“Giornata della Memoria”:
medaglie d’onore a figli
e nipoti dei deportati del Piceno (Le foto)

ASCOLI - A consegnarle a Palazzo dei Capitani il prefetto Stentella durante la cerimonia organizzata da Comune e “Il portico di Padre Brown”. Tra le autorità presenti i sindaci dei paesi dove vivono gli eredi. Riflessioni e contributi musicali degli studenti della "D'Azeglio" e della "Don Giussani" e l'intervento del professor Coen. Poi la preghiera ebraico-cattolica al cimitero
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Gli eredi dei deportati che, affiancati dai sindaci dei loro Comuni di residenza, hanno ricevuto la Medaglia d’Onore dal prefetto di Ascoli, Rita Stentella

di Federico Ameli

Attimi di profondo raccoglimento e intensa spiritualità quelli vissuti questa mattina in una Sala della Ragione stracolma, dove il Prefetto di Ascoli Rita Stentella ha reso omaggio alle vittime dello sterminio nazista consegnando sei Medaglie d’Onore agli eredi dei deportati nei lager nazisti residenti nel Piceno. La manifestazione di oggi 27 gennaio, 75esimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, è stato il momento clou delle celebrazioni del “Giornata della Memoria” organizzate dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione “Il portico di Padre Brown” ed ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari tra cui il presidente della Provincia Sergio Fabiani.

Pina Traini, presidente dell’associazione, ha aperto i lavori ricordando come negli anni sia cresciuta in maniera esponenziale la partecipazione della cittadinanza e la consapevolezza della necessità di mantenere viva la memoria. Dopo l’esecuzione dell’inno di Israele, a prendere la parola è stato il sindaco Marco Fioravanti, secondo cui «le istituzioni hanno il dovere di passare il testimone ai ragazzi per non far morire il ricordo di una delle pagine più buie della storia dell’uomo. È necessario alimentare lo spirito di conoscenza, oltre che di memoria, affinché possiamo accettare la diversità e alimentare un sano confronto».

I figli e nipoti di Costantino Agostini, Giuseppe Almonti, Vittorio Capriotti, Quirino Curzi, Settimo Durinzi e Giovanni Pasquali, internati nei campi di concentramento nazisti, hanno poi ricevuto la Medaglia d’Onore dai sindaci dei rispettivi Comuni di residenza e dal Prefetto Rita Stentella, secondo cui l’onorificenza rappresenterebbe «una simbolica, ma allo stesso tempo forte, testimonianza della dignità di coloro che con il loro sacrificio hanno contribuito a costruire e diffondere i valori su cui poggiano l’Europa e la società moderna».

La mattinata è poi proseguita con l’intervento dell’assessore comunale alla cultura, Donatella Ferretti, la quale, rifacendosi alla lezione di Salvatore Quasimodo espressa nel componimento “Uomo del mio tempo”, ha ricordato come la Shoah debba necessariamente costituire un campanello d’allarme per la nostra società. «La memoria è un patrimonio collettivo che non può essere disperso – ha dichiarato l’assessore – e dobbiamo mantenere uno stato di allerta per prevenire il male che l’uomo ha dimostrato di essere in grado di provocare».

Paolo Coen

Con un interessante intervento incentrato sul ruolo dell’arte nel ricordo della Shoah, il professor Paolo Coen, docente di Storia dell’Arte all’Università di Teramo, ha poi evidenziato come non sempre “arte” equivalga a “bellezza”.  Le riflessioni dei ragazzi della scuola media “D’Azeglio” e il contributo del coro dell’Isc  “Don Giussani” hanno concluso l’evento, dando ulteriore conferma «dell’importanza sempre maggiore rivestita dai giovani nell’ambito delle celebrazioni dell’Olocausto», come era stato dichiarato con orgoglio dai rappresentanti de “Il portico di Padre Brown” già in sede di conferenza stampa.

Nel pomeriggio, alle ore 15,00, si è tenuta la tradizionale preghiera congiunta ebraico-cattolica al civico cimitero di Ascoli, mentre in serata è confermato l’appuntamento al Cinema Odeon, dove alle ore 21,00 verrà proiettato il film “La signora dello zoo di Varsavia” di Niki Caro.

 


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