E’ stato arrestato X.R. l’albanese di 30 anni che lo scorso 30 gennaio aveva seminato il panico a Colonnella (Teramo), in contrada Civita, per aver reagito con colpi di arma da fuoco contro i Carabinieri di Alba Adriatica. Per giorni i militari del nucleo investigativo del Comando Provinciale di Teramo, insieme con i colleghi di Ascoli, gli hanno dato una caccia serrata anche nel Piceno, dove si presumeva si nascondesse, aiutato da amici e parenti. Questa mattina, 4 febbraio, dopo due giorni di incessanti ricerche, i Carabinieri di Teramo e Brindisi l’hanno individuato in un androne di un piccolo condominio del centro storico di Brindisi. Era lì che una rete di fiancheggiatori lo aveva fatto giungere, fornendogli ogni utile supporto logistico. E quello il luogo dove già, da domenica 2 febbraio, si erano focalizzate le ricerche. L’uomo è stato bloccato con rapidità per evitare che potesse utilizzare l’arma che gli è stata ritrovata addosso, la stessa pistola marca Beretta, calibro 22 con matricola abrasa, con 10 proiettili nel caricatore, che aveva già utilizzato contro i Carabinieri abruzzesi. Nella successiva perquisizione personale, all’interno del suo zainetto sono stati rinvenuti altri 20 proiettili dello stesso calibro, tutto sottoposto a sequestro.
LA CATTURA è avvenuta grazie alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Teramo ed ottimamente espletate dai Carabinieri teramani, in collaborazione con quelli del Comando Provinciale di Brindisi. I militari hanno rintracciato e sottoposto a fermo il pluripregiudicato, ritenuto pericolosissimo, ed indiziato per reati nel settore degli stupefacenti. La persona fermata aveva ingaggiato un conflitto a fuoco contro la pattuglia del Radiomobile della Compagnia Alba Adriatica, intervenuta presso la sala slot “Admiral” per controllare una donna dal fare sospetto. I Carabinieri avevano fermato la donna, di origini brasiliane e che si aggirava nei pressi del locale, accertando che era priva di documenti per l’identificazione. Dopo aver atteso l’arrivo di una pattuglia a supporto, i militari hanno continuato la perlustrazione incrociando una Toyota Auris nera, già segnalata per un altro episodio di rapina ad un’altra sala slot ubicata sulla bonifica del Tronto, il 23 gennaio. Alla vista dell’equipaggio, l’uomo alla guida ha invertito la marcia per darsi alla fuga, ma immediatamente è stato inseguito dai Carabinieri.
Durante il lungo e pericoloso inseguimento, giunti sulle colline della località Civita del Comune di Colonnella, l’uomo dapprima ha lanciato dal finestrino alcuni oggetti contundenti verso la macchina d’ordinanza, per poi sporgersi ed esplodere numerosi colpi di arma da fuoco con una pistola semiautomatica, che fortunatamente non ha colpito i militari. Nel proseguire nella sua folle fuga, l’uomo alla guida della Toyota ha perso il controllo del mezzo che ha finito la sua corsa contro un muro. Appena sceso dall’auto, il conducente ha aperto nuovamente il fuoco nei confronti dei Carabinieri fermatisi a pochi metri da lui, questa volta colpendo l’autoradio.
A questo punto i Carabinieri hanno reagito al fuoco ma l’uomo è riuscito a dileguarsi lanciandosi giù per la scarpata e facendo perdere le sue tracce. Immediatamente è scattato il piano di ricerche attuato da numerose pattuglie dei Carabinieri, che in breve tempo hanno circondato la zona. Il fuggitivo ha dapprima rubato un ciclomotore ad un contadino, per poi rapinare un automobilista della sua Mercedes classe E, poche ore dopo trovata abbandonata a Colli del Tronto, dove si sono estese le ricerche dell’albanese, in collaborazione con il Comando Provinciale di Ascoli.
Parallelamente alle ricerche, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Teramo, sono state attivate complesse attività di indagine anche tecniche, tese da subito all’identificazione dell’autore della sparatoria per poi circoscrivere la sfera di interessi e le frequentazioni, con l’obiettivo di bloccare nel più breve tempo possibile il pericoloso fuggiasco, che rappresentava un serissimo pericolo per l’incolumità della comunità poiché si nascondeva armato di pistola, particolarmente aggressivo alla luce degli episodi delittuosi dei quali si era reso responsabile verso i Carabinieri.
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