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«Non si tolga il Cas agli sfollati
usciti dalle Marche», lo chiede
Piero Celani a Regione e Governo

SISMA - Il vice presidente del consiglio regionale, con un'interrogazione, sollecita una soluzione per evitare l'esclusione di queste famiglie dal contributo. Pieno appoggio al suo gesto da parte dei consiglieri comunali di Ascoli, Emidio Nardini e Antonio Canzian (Ascolto e Partecipazione)
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Piero Celani (Foto Andrea Vagnoni)

 L’ordinanza del capo Dipartimento della protezione civile, la 614 del 2019, ha ridefinito la concessione del contributo di autonoma sistemazione, escludendo dall’elenco dei percettori le famiglie che hanno trasferito la residenza o il domicilio fuori regione. Il provvedimento entrerà in vigore il 18 marzo prossimo e per decine di famiglie che hanno deciso di spostarsi a poche centinaia di metri dalle proprie abitazioni lesionate o inagibili, ma comunque fuori dalle Marche, cesserà la possibilità di usufruire del Cas.  Su questo argomento Piero Celani, vice presidente del consiglio della Regione Marche, ha presentato un’interrogazione. «E’ una assurdità!», ha esordito per continuare: «La Regione e il Governo devono adoperarsi celermente per risolvere nel più breve tempo possibile questa situazione che rischia di essere l’ennesima beffa per tanti cittadini, che oltre ad aver avuto la casa inagibile, per effetto del sisma del 2016, e in attesa che la burocrazia acceleri il processo delle loro ricostruzioni, si vedono costretti anche a sostenere le spese economiche per gli affitti delle loro attuali dimore».

Emidio Nardini

A sostegno della richiesta del consigliere regionale ascolano intervengono Emidio Nardini  e Antonio Canzian, consiglieri comunali di Ascoli di Ascolto e Partecipazione.  «L’Ordinanza 614 – affermano – sta creando ulteriori complicazioni a persone in disagio abitativo e psicologico a causa del sisma e del ritardo nella ricostruzione. Ci sono persone anziane che si sono trasferite in altre regioni d’Italia, anche diverse dal vicino Abruzzo, non per turismo, ma per raggiungere gli unici familiari che gli sono rimasti. Che senso ha penalizzarle? Non sono cittadini italiani? Non pagano le tasse in questo Paese? Perchè limitare il perimetro entro il quale debbono andare a vivere?»

Antonio Canzian

«Se ci sono dei furbetti – dicono ancora Nardini e Canzian – li si colpisca, ma la Regione e il Governo non possono decidere dove debbano vivere le persone con ordinanza di sgombero per inagibilità dell’immobile in cui vivevano. Oltretutto, considerando le enormi responsabilità che ricadono su entrambi per non aver permesso l’inizio dei lavori su immobili in possesso di tutte le autorizzazioni e i documenti necessari».

 


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