di Walter Luzi
(fotoservizio di Pierluigi Giorgi)
Carnevale ascolano in piazza 2020. Quello ai tempi del coronavirus. Primo atto domenicale con pienone. Alla faccia del terrorismo mediatico degli ultimi giorni. La gente non è rimasta tappata in casa per paura del contagio. E’ uscita con la mascherina. Quella di Carnevale però. E contagiosa si voleva solo l’allegria nell’ennesimo, storico appuntamento.
Domenica di rodaggio per i tanti gruppi in concorso. Tutti, o quasi, da rivedere martedì. Impianti di amplificazione la nota dolente per molti. Soprattutto per le postazioni fisse. Chi si fa sentire bene attira l’attenzione, invita alla sosta gli spettatori e diverte. L’improbabile Play-planet e la processione di Don Fefè in piazza Arringo per primi. Quintana nel mirino della satira di più gruppi. Si attacca una sacralità di queste parti. Bellissimi i cavalli della giostra realizzati dal gruppo “Se lu more….” con i nomi dei sestieri…adattati come, ad esempio, “Porta Sordeta”. Altro tema ricorrente, evidentemente molto sentito, gli eterni cantieri di superstrada e autostrada. Così come le polemiche, e gli strascichi politici, seguiti alla discussa e discutibilissima cena nostalgica di Acquasanta.
Quasi perfetta l’imitazione di Morgan & Bugo firmata da Alberto Crementi e divertentissima la gag con gli ingombranti e molesti piccioni a disturbare la consumazione all’aperto. La regina Elisabetta sul trono è veramente regale, ma è ancora l’audio a penalizzare. Basta rimanere qualche passo indietro per non sentire niente, e l’interesse scema. Si passa oltre, a cercare la prossima maschera. Si possono mortificare così talenti autentici come quelli con una carretta di soldi. Stimolano i creativi del Carnevale ascolano 2020 le nuove professioni, come quella, affascinante, dell’influenzer, e gli slogan più usati dagli imbonitori politici contemporanei. «Prima le italiane» valido, in questo caso, anche per le badanti particolarmente…intraprendenti.
“Micio” Regnicoli stavolta non si maschera e resta micio. La sorella Antonella invece gira con un diavolo per capello. Strappano applausi i piccoli Transformers, bravi davvero con le loro macchinine di cartone disegnato a mano. Pochi mezzi ma tanto entusiasmo e un lodevolissimo impegno. Irrompe nel Carnevale ascolano anche Greta Thumberg con l’emergenza per i cambiamenti climatici, e si ritrovano in molti nella gag sui piccoli drammi domestici quotidiani della raccolta differenziata. Colori di sacchetti e cassonetti, giorni di raccolta che si confondono, e giù risate. Che, almeno fino a martedì, seppelliranno ad Ascoli anche il coronavirus. Qui il virus venuto dalla Cina lo hanno già ribattezzato “Vì …rusce di Wuhan”. Incorreggibili al Carnevale ascolano. Incrociando le dita.
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