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Coronavirus, i sindaci del Piceno:
«Obbligo di comunicare
di essere stati nelle zone a rischio»

EMERGENZA - E' questa una delle misure di carattere territoriale che molti sindaci del Piceno stanno rendendo nota. L'elenco dei Comuni a rischio. La Regione Marche annuncia l'attivazione da domani alle 8 di un numero verde. Nel frattempo scuole e chiese prendono iniziative personali, ma senza allarmismi o polemiche 
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In attesa che tutte le Regioni d’Italia, e quindi anche le Marche, si allineino sulle misure da mettere in atto per il contenimento del contagio dovuto al nuovo Coronavirus, le amministrazioni comunali del  Piceno stanno ufficializzando quanto previsto a livello territoriale dal decreto attuativo del 23 febbraio scorso.

In particolare i sindaci, tra cui Marco Fioravanti di Ascoli, ricordano l’obbligo di comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’Asl a tutte le persone che dall’1 febbraio 2020 hanno transitato e sostato nei Comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio. I comuni sono, nella Lombardia: Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini. Nel Veneto, il Comune di Vo’.

Il sindaco Marco Fioravanti (Foto Giorgi)

È stato inoltre annunciata, in queste ore, dalla Regione Marche l’attivazione del numero verde 800936677, con 4 linee telefoniche e altrettanti medici a disposizione, funzionante da domani 25 febbraio, tutti i giorni dalle 8 alle 20. 

Ciò non ha vietato a scuole e chiese di prendere precauzioni attraverso iniziative personali.

Ieri diversi parroci di Ascoli hanno chiesto ai fedeli di non scambiarsi il segno della pace e di prendere la comunione con le mani. Sospese in alcuni casi attività come il catechismo. Molti, soprattutto nelle scuole dell’obbligo, anche per non rimanere con le mani in mano in un mento così delicato in cui la confusione regna sovrana e la psicosi rischia di prendere il sopravvento, ricordano le basilari e importantissime norme igieniche come lavarsi spesso le mani. C’è chi chiede di portare a scuola disinfettanti e fazzoletti di carta. Tutto però in questa fase sta avvenendo nella massima tranquillità, senza allarmismi inutili o sterili polemiche, e rimettendosi per decisioni più drastiche alla decisione dei governanti.

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