di Maria Nerina Galiè
C’è da dare atto che di fronte a quella che ormai si può definire emergenza Coronavirus, la maggior parte dei cittadini di Ascoli e degli altri Comuni della provincia picena sta dimostrando un grande senso di responsabilità. Poche le polemiche di fronte all’ordinanza di sospendere tutte le attività, tra cui quelle didattiche, poi stoppata dal premier Giuseppe Conte e ancor meno gli allarmismi. “E’ un momento delicato”, “Sono giorni particolari” si legge in numerose chat. I sindaci correttamente divulgano le attuali direttive ministeriali e, nel frattempo, invitano alla calma e a curare l’igiene, che è alla base della prevenzione del rischio di contagio, per Coronavirus ma anche per l’influenza stagionale. Tutti attendono con fiducia la decisione di chi dovrà esprimersi, domani martedì 25 febbraio, quando si riuniranno i presidenti delle Regioni, il Governo e la Protezione Civile per stabilire una linea comune. Piuttosto la popolazione si preoccupa ad esempio di capire se a scuola, tanto per fare un esempio, c’è il sapone per lavarsi le mani come richiesto da più parti. Nel dubbio, sulle chat “scolastiche” rimbalzano raccomandazioni come quelle di portare a scuola fazzoletti di carta e gel disinfettanti o alcool da usare spesso.
CHI CHIAMARE IN CASO DI DUBBIO – Una più che legittima preoccupazione però c’è. Per questo si cercano rassicurazioni dai medici e si assaltano le farmacie a caccia di mascherine e disinfettanti. Si chiama il 118, anche in assenza di sintomi. Bisogna invece comporre il numero per le emergenze nel caso in cui ci si sente davvero male. Qualcuno ha telefonato anche al 112, numero unico per le emergenze in Lombardia, ma non nel Piceno poiché qui rispondono i Carabinieri. Invece è lo stesso Ministero a dire, per avere informazioni di qualsiasi tipo, di telefonare al 1500, attivo 24 ore su 24. Da domani, martedì, la Regione Marche istituirà il numero verde 800.936.677, con quattro linee telefoniche e altrettanti medici a disposizione, funzionante sempre da domani, tutti i giorni dalle ore 8 alle 20.
NON AFFOLLARE PRONTO SOCCORSO E AMBULATORI – Non bisogna affollare, in caso di dubbio Coronavirus, i Pronto Soccorso o gli ambulatori di Medicina generale o di continuità assistenziale (ex Guardie mediche), proprio per evitare il più possibile la propagazione del virus in caso di malattia. Tutti i medici di base, guardie mediche e pediatri di libera scelta sono addestrati per un triage telefonico dettagliato, sulla base di precise domande fornite dal Ministero. La collaborazione dei cittadini in questo caso è determinante. E’ stato pensato anche alla protezione dei medici contro il virus. Nel caso debbano recarsi a visitare un paziente a domicilio sono stati messi loro a disposizione kit contenenti 1 tuta, 1 maschera (FFP2 O FFP3), 1 paio di copriscarpe, 1 occhiale protettivo, 1 paranza idrorepellente, 1 copricapo, 2 paia di guanti.
MASCHERINE E DISINFETTANTI – Non si trovano più invece nelle farmacie, le mascherine di protezione. Servono oppure sono inutili per contrastare l’avanzata del virus, in qualche caso è lo stesso medico preposto al triage telefonico che può chiedere al paziente di indossarlo per precauzione nei confronti di altri componenti della famiglia (lo si legge nella scheda di valutazione telefonica). «E’ vero – afferma Ido Benigni, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Ascoli-Fermo – anche i grossisti hanno finito maschere e disinfettanti». Allora che fare? «Torneranno presto sugli scaffali delle farmacie, perchè le aziende che le producono stanno raddoppiando i turni di lavoro per far fronte all’impennata di richieste. Ci vorrà un po’ perchè solo tra Ascoli e Fermo parliamo di 120 farmacie. Ma stanno lavorando sodo». Potrebbe esserci qualcuno tentato ad approfittarsi della situazione ed aumentate il prezzo? «La speculazione è ben lontana da ogni logica professionale del farmacista a cui sta a cuore, prima di tutto, la salute dei pazienti».
I prezzi di mercato dei prodotti maggiormente richiesti sono per le mascherine a doppio velo 9,80 euro per 100 pezzi, le sanitarie 3,80 euro per 5 pezzi, le rigide 2,50 euro per 3 pezzi. Il disinfettante più venduto è l’amuchina: il flacone da 250 ml costa 7,90 euro.
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