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Coronavirus, i vescovi
delle Marche sospendono
tutte le celebrazioni

EMERGENZA - La restrizione è valida fino al 4 marzo e vale anche per funerali, benedizioni pasquali, attività parrocchiali e della Caritas che prevedono il contatto con le persone
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Giovanni D’Ercole, vescovo della Diocesi di Ascoli

I vescovi delle Marche, facendo seguito all’ordinanza di oggi, 25 febbraio, del Presidente della Regione Marche, sulle misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza Coronavirus, sospendono le celebrazioni eucaristiche feriali e festive fino al 4 marzo.

Adottano inoltre le seguenti disposizioni per le chiese di tutte le Marche: ci si attenga sempre a criteri di prudenza, evitando in ogni modo concentrazione di persone in volumi ristretti e per lungo tempo. Le chiese rimangano aperte al culto e alla preghiera individuale;  per i funerali, si suggerisce di limitarsi al rito delle esequie nella forma breve e con i parenti stretti; nelle messe anche private si ometta il segno di pace e si riceva la comunione sulla mano e non in bocca; si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere; le benedizioni pasquali sono sospese fino al 4 marzo; per questa settimana sono sospesi gli incontri di catechismo e dei gruppi parrocchiali, le attività di oratorio, di dopo-scuola, sportive, teatrali, cinematografiche e ogni genere di aggregazione; i servizi della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali che prevedono contatto con il pubblico siano sospesi.

Carlo Bresciani, vescovo della Diocesi di San Benedetto-Ripatransone-Montalto

«Siamo tutti interessati ad affrontare con determinazione, senza panico né leggerezza, una situazione che chiede vigilanza e senso del bene comune – si legge nella nota della Conferenza episcopale marchigiana – sperimentiamo tutti la nostra debolezza e fragilità. Proviamo paura e come sempre questa chiede risposte serie e unitarie, per trovare le soluzioni più efficaci per tutti, con la massima attenzione ma senza allarmismi. Molte nostre riunioni non si potranno svolgere. Questo ci aiuterà a comprenderne il valore con maggiore profondità e ad avere più tempo per la riflessione e la preghiera personale. Sentiamo la vicinanza premurosa di Gesù, medico buono degli uomini, del quale sperimentiamo la solidarietà e la protezione. In questo periodo non potremo riunirci fisicamente per le celebrazioni nei nostri luoghi abituali».

Vescovi della Marche che concludono: «Cerchiamo di vivere questo tempo forte di Quaresima in unità di cuori e di preghiera, ricordando soprattutto i malati, quanti sono colpiti dal Coronavirus e quanti in modi diversi si adoperano per limitarne le conseguenze, in particolare il personale sanitario e di ricerca scientifica. Affidiamo tutti alla materna intercessione della Madonna di Loreto patrona delle Marche e invitiamo a pregarla in famiglia con il santo Rosario».

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