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Emergenza Coronavirus,
proposta di tensostrutture pre triage
e stop alle benedizioni delle case a Pasqua

EMERGENZA - La proposta delle tende davanti ai Pronto Soccorso avanzata da "Orgoglio Civico". Il vescovo di Ascoli e il filo diretto per chi cerca informazioni e conforto. Grido d'allarme della Confcommercio Picena. I sindacati della scuola tirano le orecchie a Ceriscioli e Governo
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Il Pronto Soccorso del “Mazzoni” di Ascoli

«Visti i due casi di Coronavirus nelle Marche e il caso sospetto a San Benedetto e vista l’ordinanza adottata sulla chiusura delle scuole marchigiane, proponiamo l’istallazione di tende pre triage di fronte ai Pronto Soccorso delle Marche. Ovvero tensostrutture con specifico personale assegnato, così come è stato già fatto in altre regioni italiane». Lo afferma l’associazione “Orgoglio Civico” di San Benedetto nella mail nviata al governatore della Regione, Luca Ceriscioli e al ministro della Salute. E aggiunge: «Prevenire il contatto con l’ambiente interno ospedaliero crediamo sia la linea da adottare, nel rispetto del principio di prevenzione».

ANCI MARCHE – Il Consiglio direttivo dei Comuni delle Marche (Anci) si è riunito d’urgenza incontrando il presidente Luca Ceriscioli per fare il punto sull’emergenza sanitaria. Coordinati dal presidente di Anci Marche, Maurizio Mangialardi, è stato ribadito la necessità di monitorare con attenzione e costanza l’evolversi della diffusione del virus. I sindaci hanno condiviso alcune considerazioni e avanzato una serie di proposte a Ceriscioli che consentano di rispondere ad alcuni interrogativi legati all’applicazione della delibera assunta in conseguenza dell’emergenza Coronavirus.

Il vescovo D’Ercole (Foto Vagnoni)

DIOCESI DI ASCOLI – Le visite alle famiglie per la benedizione pasquale sono sospese in tutte le parrocchie fino a nuova indicazione. Rinviate a data da destinarsi le visite pastorali che il vescovo Giovanni D’Ercole doveva ancora compiere nelle parrocchie della Cattedrale-Sant’Angelo Magno, San Pietro Martire, Cuore Immacolato e San Filippo e Giacomo. E’ stato attivato il numero di telefono 0736.256528 e la mail “vescovo@ap.chiesacattolica.it” dove chi vuole (in orario di ufficio) può rivolgersi per chiedere informazioni e cercare conforto.

COMUNE DI ASCOLI – In base all’ordinanza regionale in vigore, il Comune di Ascoli sospende tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura, nonché l’apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, compresa la biblioteca e i teatri. Annullati spettacoli, rappresentazioni o manifestazioni e revocate le concessioni delle sale comunali adibite a questi scopi, fino al 4 marzo. Resteranno funzionanti, con il personale addetto, la Biblioteca e l’Ufficio informazioni turistiche.

Fausto Calabresi, presidente Confcommercio

CONFCOMMERCIO PICENA – Quella della provincia di Ascoli esprime preoccupazione. «L’ordinanza emanata dalla Regione Marche – scrive in una nota il presidente provinciale Fausto Calabresi – ha avuto come primo effetto numerose disdette nelle prenotazioni turistiche ricettive e nelle attività di ristorazione. L’ordinanza getta le Marche nel “lazzaretto degli appestati” causando un danno di immagine che sarà ben difficile recuperare a breve. Per questo motivo la Confcommercio picena esprime preoccupazione e chiede la limitazione dell’ordinanza a territori e ambiti specifici dove sono effettivamente presenti o concretamente ipotizzabili rischi per la salute».

I SINDACATI DELLA SCUOLA – Le segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confasl, a seguito dell’ordinanza regionale sulla chiusura delle scuole e allo scontro di competenze, richiamano le istituzioni regionali e nazionali alla responsabilità. «L’emergenza sanitaria che dobbiamo fronteggiare – dicono Leonilde Garganelli (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal) – non può diventare terreno di scontro politico ma essere affrontata con unione di intenti e autorevolezza. Le continue prese di posizione non univoche non fanno altro che generare confusione nelle famiglie e in tutto il personale della scuola. Chiediamo alla politica di riprendere in mano il proprio ruolo di servizio ai cittadini, da affrontare in maniera coesa e responsabile».



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