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Coronavirus, ordinanza sospesa:
il Tar accoglie la richiesta del Governo

EMERGENZA - Bloccati gli effetti del provvedimento emanato dal governatore Ceriscioli. Stando alla sentenza, domani riapriranno le scuole, salvo un nuova ordinanza della Regione. Ecco il decreto del presidente del Tribunale Amministrativo Regionale
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Accolta l’istanza del Governo: sospesa l’ordinanza della Regione sul Coronavirus. La decisione del Tar Marche è arrivata nel pomeriggio, la camera di Consiglio per discutere del merito della sospensiva stessa è stata fissata per il 4 marzo. Il Governo infatti aveva chiesto un decreto inaudita altera parte, cioè un provvedimento senza udienza e senza contradditorio, di competenza del presidente del Tar Marche. E il presidente Sergio Conti ha accolto la richiesta del governo di sospendere l’efficacia dei provvedimenti adottati dal governatore Luca Ceriscioli che riguardavano la chiusura di scuole, università, teatri, cinema e sospendevano anche le manifestazioni pubbliche.

L’ordinanza firmata da Luca Ceriscioli martedì alle 18,30

«Rilevato che dall’ordinanza – è scritto nel decreto del Tar – si rileva che non sussistevano, a quel momento, casi accertati di contagio nelle Marche, evidenziando quale presupposto “la prossimità del territorio marchigiano con la regione Emilia Romagna in cui sono stati rilevati casi confermati di contagio da Covid- 19”. Ritenuto che anche l’ulteriore censura svolta dalla ricorrente, con la quale si prospetta che la Regione avrebbe erroneamente indicato, a sostegno del potere di ordinanza, la disposizione di cui all’articolo 2 del Decreto legge numero 6 del 2020 – che prevede la possibilità per le autorità competenti di disporre misure “ulteriori”, al di fuori dei casi di cui all’art. 1 comma 1 (ossia anche in assenza del riscontro di almeno una persona positiva) – pare assistita dal fumus boni iuris, atteso che tali misure non possono essere altrettanto invasive, sia per intensità sia per latitudine, rispetto a quelle giustificate dalla presenza di un focolaio di infezione; in altri termini, la possibilità di adottare misure “ulteriori” va, in via sistematica, riferita ad interventi che comportino un sacrificio minore delle libertà individuali, rispetto a quelli previsti dall’art. 1” del citato decreto del 23 febbraio 2020. Per questo il giudice ha deciso di accogliere l’istanza cautelare e “sospende gli effetti del provvedimento impugnato». 

Insomma per il giudice, visto che all’epoca, cioè martedì pomeriggio, non era stato accertato ancora nessun caso di contagio nelle Marche, le misure contenute nell’ordinanza erano sproporzionate, quindi da sospendere. A questo punto, in attesa di una comunicazione ufficiale della Regione, domani dovrebbero essere riaperte le scuole. A meno che, visti i casi accertati ormai nelle Marche, il governatore non decida di emettere una nuova ordinanza.



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