di Maria Paola Cancellieri e Alessandra Pierini
Ha avuto vita brevissima il reintegro del certificato medico dopo 5 giorni di assenza da scuola. Reintrodotto dal decreto della presidenza del Consiglio il 25 febbraio è stato di nuovo abolito ieri sera. Sicuramente a far tornare il governo sui suoi passi la posizione dei medici e dei pediatri che hanno manifestato le loro perplessità sull’accesso in studio di pazienti sani e l’inevitabile affollamento procurato dal provvedimento. «Crediamo che la nuova disposizione – spiega il pediatra di Macerata Costantino Gobbi uno dei dirigenti sindacali Fimp – riducendo drasticamente l’accesso di bambini sani negli studi, risponda bene alle esigenze di protezione della salute pubblica, che in questo momento critico necessita di scelte volte al massimo contenimento della diffusione del Covid-19».
Il nuovo decreto della Presidenza del Consiglio emanato ieri sera ha quindi annullato le precedenti disposizioni, introducendo una norma, operativa in tutto il Paese fino al 15 marzo, che dispone l’obbligo del certificato medico di rientro per assenza superiore a cinque giorni solo dopo malattie infettive per le quali è richiesto l’obbligo di notifica quali la scarlattina e la varicella ad esempio. Su questo i pediatri hanno chiesto chiarimenti: «Il decreto è scritto in burocratese ma abbiamo contattato direttamente il ministro che ci ha spiegato che non si fa riferimento al Coronavirus ma a quelle malattie che anche prima erano oggetto di denuncia». Il fatto è che il nuovo decreto, pubblicato nel tardo pomeriggio di ieri, non è stato di facile interpretazione per i dirigenti scolastici, che in alcune scuole hanno dovuto comunque verificare ogni singolo certificato.
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