Stavolta il sentiero recuperato è quello tra le frazioni di Tufo (Arquata) e quella di Grisciano (Accumoli), tracciato di epoca preromana che attraversa i castagneti secolari del Monte Rapino, congiungendo la catena dei Monti Sibillini con quella della Laga.
L’associazione Arquata Potest continua nella sua meritoria opera di ripristino del patrimonio sentieristico del territorio. Nella giornata di domenica 1 marzo, infatti, nonostante le condizioni meteo variabili, i volontari non si sono risparmiati riportando alla luce il percorso che passa nei pressi di alcuni borghi tra i quali appunto Tufo, Capodacqua, Grisciano e Accumoli, tra più martoriati dal terremoto 2016, che però non è riuscito ad intaccarne la bellezza naturalistica.
Francesca Olini, Marco e Riccardo Locatelli, Carlo Ambrosi, Paolo Izzi, Stefano Amadio, Fernando Cortellesi, Andrea Ferretti, Emily Chiesa e Giacomo Stoppo, sotto l’egida della guida escursionistica Vittorio Camacci, si sono resi protagonisti di un recupero quanto mai importante, non solo perché va ad aumentare il numero dei sentieri già riaperti dall’associazione, ma soprattutto perché il tracciato in questione andrà a far parte dell’ormai celebre Cammino delle Terre Mutate, che da Fabriano raggiunge L’Aquila, aprendo così nuove opportunità per gli appassionati di trekking, i quali possono peraltro scaricare le tracce gpx e le mappe dei sentieri già recuperati direttamente dal sito www.arquatapotest.it.
Un’azione che ormai viene portata avanti da Arquata Potest in maniera caparbia, in aperto contrasto con l’immobilismo che caratterizza la mancata ricostruzione delle case, a differenza, appunto, del dinamismo che caratterizza questi volontari, il quale va ben oltre i campanilismi di una volta. Negli anni l’obiettivo dell’Associazione Arquata Potest è quello di portare avanti il recupero degli antichi sentieri del territorio realizzando un circuito ad anello denominato G.A.D.A. (Grande Anello di Arquata) che possa unire tutte le sue frazioni.
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