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«Tre nuovi casi di Coronavirus,
stanziato 1 milione per gli ospedali»
(Il video)

EMERGENZA - Nuovo videomessaggio del governatore Luca Ceriscioli: ha annunciato che i contagiati nelle Marche sono saliti a 38 e si attende l'esito di altri 30 tamponi
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Ci sono altri tre contagiati dal Coronavirus nelle Marche mentre sono in attesa di risultati altri 30 tamponi. Lo ha annunciato in un videomessaggio il governatore Luca Ceriscioli pochi minuti fa. «Ad oggi i casi salgono a 38 nelle Marche, sei persone sono in terapia intensiva e c’è un deceduto (un 88enne di Fano che si è spento questa mattina)». I tre casi sono tutti nel Pesarese.

Coronvirus: due giovani orientali in giro questo pomeriggio per Macerata con le mascherine (foto Falcioni)

Il governatore ha annunciato inoltre che «Oggi abbiamo anche stanziato un milione di euro per far fronte a questa emergenza e che sono destinati alle strutture sanitarie che devono far fronte all’aumento dei costi per gestire l’emergenza. In serata arriveranno nuovi dispositivi per la protezione personale di chi si occupa della gestione sanitaria. Abbiamo già predisposto negli ospedali Marche Nord e a Torrette spazi da dedicare a gruppi di posti letto in terapia intensiva per avere già a disposizione una organizzazione funzionale al massimo».

Questo quanto riferito da Luca Ceriscioli nella giornata iniziata con il primo decesso marchigiano, proseguita con 38 casi positivi complessivi, attualmente registrati, su 161 test effettuati: 36 risultano nella provincia di Pesaro e Urbino, 2 in quella di Ancona. Dei positivi, 6 sono i ricoveri in terapia intensiva (uno a Pesaro Marche Nord, uno a Torrette di Ancona, uno a Fermo, uno a San Benedetto del Tronto, uno a Civitanova Marche e uno a Urbino), 17 nei reparti di malattie infettive (11 a Marche Nord, 5 a Torrette e 1 a Fermo), 11 in isolamento domiciliare. L’età media delle persone risultate positive è di 65 anni (8 donne e 27 uomini). Sono in totale, invece, 233 i casi in isolamento domiciliare, di cui 226 asintomatici e 7 sintomatici. Tra queste persone vi sono 65 operatori sanitari. Attualmente è in corso l’analisi di 30 tamponi. «Il quadro si è fatto importante, con numeri in forte ascesa, con la necessità di un utilizzo diverso degli spazi e una riorganizzazione delle attività sanitarie – ha detto il presidente – Si è fatto un salto di qualità anche nella reazione al contagio. Avere sei persone in terapia intensiva che devono venire isolate non è banale, immaginando che questo numero possa anche crescere. Implica attuare scelte di riorganizzazione perché i posti isolati, in terapia intensiva, sono pochi e servirà organizzare il servizio in maniera diversa». Sul decreto ha ribadito: «Nelle osservazioni presentate al governo avevamo chiesto le misure più forti in tutta la regione, ma il governo ha preferito limitarle alla provincia di Pesaro e Urbino e ha tolto in maniera espressa il potere di ordinanza su questa materia alle Regioni. Se ci fosse una evoluzione anche in altri territori telefonerò al ministro per chiedere di estendere le misure. La prevenzione permette al servizio sanitario di lavorare al meglio».

 

 



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