Il Piceno può tirare un altro sospiro di sollievo con l’arrivo del risultato del terzo tampone per Coronavirus effettuato nella tarda serata del 5 marzo scorso su una giovane donna: è negativo. Così come lo erano gli altri due campioni prelevati sempre del 5 marzo al Pronto Soccorso dell’ospedale “Madonna del Soccorso di San Benedetto”. In tutti e tre i casi si trattava di persone sintomatiche. Un uomo in particolare manifestava una leggera crisi respiratoria ed in via precauzionale era stato ricoverato nel reparto malattie infettive dell’ospedale “Murri” di Fermo. Nessun caso in provincia per adesso, dunque, in un quadro regionale per nulla rassicurante. Il dato del Gores di ieri, 6 marzo, parlava di 159 pazienti affetti da Covid-19, di cui ben 126 nel Pesarese, 73 ricoveri a scopo precauzionale e 20 in terapia intensiva. E sono arrivate a 981 le persone in isolamento domiciliare fiduciario. Tra loro 183 operatori sanitari, in prima linea contro il virus e pertanto i più a rischio di essere contagiati. Sono indispensabili e, se costretti per la tutela dei cittadini, a rimanere in panchina per 15 giorni, il sistema sanitario rischia il collasso.
Da lunedì scorso, tanto per fare un esempio, è in in quarantena l’intero equipaggio dell’eliambulanza che lo scorso 24 febbraio aveva soccorso per un trauma a Montegranaro un anziano poi risultato positivo al Coronavirus. Fuori gioco per due settimane pilota, tecnico di volo, medico e infermiere, una risorsa di cui difficilmente si può fare a meno. E’ stata una coincidenza comunque, poiché il servizio di elisoccorso non è chiamata in causa normalmente per gestire emergenze da Coronavirus, in quanto l’eventuale malattia che si sviluppa non è tempo dipendente come lo sono invece i traumi o le patologie cardiovascolari, dove la celerità dell’intervento può fare la differenza tra la vita e la morte.
Emblematico quanto accaduto ieri all’ospedale di Macerata dove è risultato positivo al Coronavirus un medico che da una settimana si trova a casa in malattia per via di una influenza. Il medico ha poi deciso di chiedere di fare il tampone, a scopo precauzionale: era stato contagiato. In ospedale il reparto di Dermatologia è stato chiuso in via precauzionale e sono stati messi in quarantena tutti i pazienti che vi erano ricoverati e i familiari del medico.
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