di Maria Nerina Galiè
Gli appelli lanciati dai responsabili della sanità e dalle istituzioni locali stanno sortendo i loro effetti e tante persone arrivate nel weekend nel Piceno dalle aree considerate a rischio di diffusione del Coronavirus si sono segnalate.
L’hanno fatto circa un trentina ieri sera, e molte anche nella mattinata di oggi, 9 marzo.
«In diversi hanno chiamato spontaneamente, in qualche caso sono stati invitati a dichiararsi dagli altri cittadini e dai sindaci, con i quali io stesso sono stato in costante contatto per tutta la domenica», ha detto Claudio Angelini, direttore del servizio Igiene e Prevenzione dell’Area Vasta 5 e referente per il Piceno del Gruppo operativo regionale per l’emergenza sanitaria (Gores).
Cosa avete chiesto loro di fare alle persone giunte dalle “zone arancioni” ?
«Premesso che si tratta di persone che non hanno alcun tipo di problema di salute, abbiamo consigliato di evitare il più possibile i contatti sociali. Questo fino a che non arriverà un’apposita ordinanza della Regione Marche che regolamenterà ufficialmente le misure da adottare. Nel frattempo devono continuare a segnalarsi o ad essere segnalate».
Quanto è importante un comportamento corretto in questa fase così delicata?
«La prevenzione è la cosa più importante ed anche l’unica arma che abbiamo per arginare il fenomeno. Tutte le raccomandazioni che vengono fatte anche da direttive ministeriali devono essere seguite alla lettera e da tutti i cittadini. Non vanno tralasciate nemmeno le attività basilari come lavarsi le mani, spesso. Va bene con acqua e sapone, non necessariamente con soluzioni disinfettanti. E’ necessario evitare di frequentare luoghi affollati e stare a casa il più possibile. Se lavoriamo bene adesso e di certo gli effetti positivi a lungo termine si avranno».
Ed il lavoro di certo non manca in questi giorni a tutti gli operatori sanitari, come conferma lo stesso Angelini.
«Sono due settimane che non facciamo meno di 15 ore al giorno, sabato e domenica compresi, tra riunioni dell’unità di crisi, che avvengono quotidianamente, il Gores e le attività di coordinamento per valutare i casi con medici di medicina generale, di continuità assistenziale, il 118 e le autorità locali».
Le persone che provengono dalla Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino,Alessandria, Asti, Novara, Verbania-Cusio-Ossola, Vercelli,Padova, Treviso e Venezia possono contattare il proprio medico di famiglia, se lo hanno nel Piceno, o il numero verde 800 93 66 77 attivo dalle 8 alle 20. Il Ministero dell’interno ha stabilito che gli spostamenti da e per le zone a rischio potranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare con un’autodichiarazione (che potrà essere anche resa sul momento con i moduli forniti dalle forze di polizia).
LE REGOLE: – 1) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati , farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani; 2) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; 3) evitare abbracci e strette di mano; 4) mantenere, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro; 5) starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie; 6) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva; 7) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; 8) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce; 9) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico; 10) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol; 11)usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.
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