Cresce ancora nelle Marche il numero dei positivi al Coronavirus, mentre il Piceno continua a rimanerne fuori. Ma non per questo bisogna abbassare la guardia. Non lo fanno di certo gli addetti ai lavori. «Nell’Area Vasta 5 – spiega il direttore Cesare Milani – si lavora alacremente da due settimane per oltre quindici ore al giorno, per trovarci pronti, dare risposte e coordinare le procedure da mettere in atto. Mi sento di ringraziare tutti gli operatori, a qualsiasi livello, per la disponibilità e l’impegno che stanno dimostrando».
I dati del Gores di oggi, 9 marzo, parlano di 323 contagi, di cui 63 in Ancona, 246 a Pesaro, 9 a Macerata, 5 a Fermo. E ci sono 1.553 cittadini in isolamento domiciliare fiduciario. Nel Piceno rimangono 15 e nessuno sta manifestando sintomi. Altri 5 i decessi: due uomini di 87 anni, un altro di 80 ed una donna di 73.
Cresce in provincia il numero dei tamponi effettuati su pazienti che per quadro epidemiologico e sintomi hanno indotto i sanitari alle verifiche del caso. Oggi, lunedì 9 marzo, ne sono stati programmati sei, tutti a domicilio.
«L’equipe addetta ai prelievi dei campioni parte su indicazione del centro di infettivologia del “Murri” di Fermo, al quale espongono il caso i medici di medicina generale, di continuità assistenziale o il 118», ha spiegato Claudio Angelini, direttore del Servizio Igiene e Prevenzione dell’Area Vasta 5, nonché referente del Gruppo operativo regionale per l’emergenza sanitaria (Gores).
Nei giorni scorsi sono fatti stati tre tamponi, due dei quali negativi. Del terzo non si conosce ancora il risultato. Due prelievi sono stati fatti a domicilio, tranne uno ad un paziente ricoverato all’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto e che è uno dei due negativi.
m.n.g.
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