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Ordine e rispetto delle regole
nei centri commerciali semivuoti,
unico neo i guanti gettati per terra

EMERGENZA CORONAVIRUS - Nessuna corsa all'accaparramento, piuttosto rispetto della regola di fare la spesa uno solo per famiglia. Le rassicurazioni del Gruppo Gabrielli su disponibilità dei prodotti, aperture e misure igieniche
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di Maria Nerina Galiè

Il giorno dopo l’annuncio del premier Giuseppe Conte di estendere a tutto il territorio nazionale la “zona rossa”,  nel Piceno, dove ancora non si registrano casi positivi al Coronavirus, i cittadini si stanno dimostrando ligi alle regole. E questo vale sia per gli utenti che per i titolari di attività.

Oggi, martedì 10 marzo, i parcheggi dei centri commerciali ascolani “Al Battente” e “Città delle stelle” erano semivuoti. Pochissime, al loro interno, le persone in giro per i corridoi e nei negozi che vendono prodotti diversi dai generi alimentari. Alla richiesta di una caffè al bar, l’educato invito della barista di consumarlo al tavolo, come impone il cartello in evidenza, di diretta emanazione del Ministero della Salute.

C’era chi faceva la spesa riempiendo i carrelli, ma erano ben lontani alla corsa all’accaparramento. Del resto se i pubblici esercizi devono abbassare la serranda alle ore 18, chi vende beni di prima necessità deve dare disponibilità nell’orario completo.

Mancavano famiglie al completo con al seguito piccoli recalcitranti per il mancato acquisto dell’oggetto del desiderio. A scegliere i prodotti dagli scaffali, o allinearsi al banco dei freschi rispettando la striscia che regola la distanza, persone singole, al massimo coppie. In diversi hanno ritenuto opportuno proteggersi con mascherina e guanti di lattice. O forse volevano proteggere gli altri. Regnavano silenzio, calma e ordine.  Un comportamento responsabile, in evidente risposta agli appelli lanciati da giorni.

Peccato però che qualcuno, libero dalla morsa della paura, fuori dalle strutture chiuse e potenzialmente pullulanti di agenti patogeni, ha fatto riemergere la sua vera indole, gettando per terra i guanti (in un caso perfino con lo scontrino accartocciato dentro) indossati poco prima per proteggersi da un nemico che sembra ogni giorno più reale. La difesa dell’ambiente, invece se mai è stato argomento sentito, adesso rimane proprio ai margini.

LE RASSICURAZIONI DEL GRUPPO GABRIELLI – «Anche la nostra azienda, in ottemperanza del decreto ministeriale ha adeguato modalità di accesso ed erogazione dei servizi per far sì che tutto prosegua secondo regolarità – dice l’ad del Gruppo Gabrielli, Mauro Carbonetti, cui fanno capo i negozi “Oasi”, “Tigre” e “Tigre amico” – e i nostri punti vendita  funzionano a pieno ritmo a partire dal monitoraggio delle referenze maggiormente richieste e dall’assortimento costante e capillare dei nostri prodotti. Non sono giustificati quindi gli accaparramenti di merci, considerando che saremo aperti tutti i giorni della settimana  ampliando ulteriormente l’orario di tutti i punti vendita ove possibile. I nostri dipendenti e collaboratori sono a disposizione della clientela per fornire tutte le indicazioni e informazioni. Sarà nostra premura informare costantemente la clientela sull’evoluzione della situazione. Inoltre abbiamo dotato punti di vendita e collaboratori di ulteriori sistemi igienizzanti per tutelare clienti e maestranze. Nei nostri punti vendita, infatti, sono disponibili da giorni presidi sanitari a disposizione della clientela come ad esempio le salviette igienizzanti per pulire i carrelli e i dispenser per la pulizia delle mani. Ad ognuno – la conclusione – è chiesto di fare la propria parte e insieme fronteggeremo la situazione nel rispetto di tutti restando in ascolto delle necessità che si presenteranno».

 

 



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