Non è una situazione facile quella che l’Italia sta vivendo in questo momento a causa del dilagare del Coronavirus. L’ultimo provvedimento del premier Giuseppe Conte, che ha esteso a tutto il territorio nazionale le restrizioni fino ad ora riservate solo alle zone ad alto rischio di contagio, avrà delle ripercussioni sulla vita quotidiana di tutti e potrebbe acuire i timori dei cittadini. Ed ecco che il lavoro degli operatori sanitari, da settimane in trincea per fronteggiare l’emergenza mettendosi a rischio in prima persona, si moltiplica.
Il Piceno è ancora indenne dai casi di contagio, ma sono sempre di più le richieste che arrivano alla centrale operativa del 118 da parte di persone con sintomi influenzali più o meno gravi. Nella giornata di lunedì 9 marzo, le linee sono state particolarmente intasate, e in più di un caso si sono tramutate nell’invio delle ambulanze per ricoverare in via precauzionale pazienti da valutare, secondo le procedure che tengono conto dell’epidemiologia e dei sintomi, per il Covid-19. Tre di questi sono detenuti del carcere del Marino, dove sono arrivati da un paio di giorni oltre 40 reclusi da Modena
Ogni volta che un equipaggio di ambulanza esce, utilizza ovviamente tutti i dispositivi di sicurezza previsti dal protocollo. Ciò non toglie che si tratta di uomini e donne che hanno una famiglia e, da parte loro, sarebbe più che legittimo nutrire più di una preoccupazione.
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