C’è un secondo caso di contagio nel Piceno oggi, giovedì 12 marzo, e si tratta sempre di un ascolano. Anche lui è tornato da una “settimana bianca”, proprio come il 64enne trovato positivo ieri, mercoledì, ma proveniente da località diversa, seppure sempre del Nord Italia. Il paziente non ha al momento necessità di ricovero e si trova nella propria abitazione.
Il problema che si stanno però trovando ad affrontare le autorità sanitarie in queste ore è l’intercettazione delle numerose persone con cui l’uomo è entrato in contatto in questi giorni. Si dovranno mettere in quarantena circa 50 persone. Alcune delle quali, rintracciate, hanno anche febbre. Per loro quasi certamente sarà immediatamente predisposto il tampone oltre all’obbligo di isolamento domiciliare.
L’ascolano, dipendente dell’Amministrazione comunale, è stato sottoposto a tampone poiché ravvisava i sintomi. Questa mattina i campioni, che sarebbero dovuti partire per Ancona, sono invece stati analizzati nel laboratorio di Virologia dell’ospedale di Ascoli che, nel frattempo, aveva avuto il via libera per il servizio annunciato nei giorni scorsi. L’esito è arrivato dopo qualche ora.
«Siamo fortemente pressati dalla situazione che si è generata al nord – ha dichiarato senza mezzi termini Cesare Milani, direttore dell’Area Vasta 5 – è assolutamente necessario che tutti coloro che hanno frequentato le ex zone rosse si dichiarino subito, appena tornati, senza attendere i sintomi. La situazione è seria. In altre zone hanno già requisito gli ospedali per ricoverare i contagiati. Noi ce la possiamo fare, ma abbiamo bisogno della collaborazione dei cittadini. Non uscite di casa, rispettate le regole imposte».
IL 64ENNE POSITIVO DI ASCOLI – La provincia di Ascoli, ad oggi 12 marzo, registra un solo caso di contagio, scoperto ieri. Riguardo al quale, Milani precisa: «La situazione è stabile e al momento il paziente non necessita di ospedalizzazione». Si tratta di un ascolano di 64 anni tornato da una “settimana bianca” trascorsa in Lombardia. Dopo qualche giorno, cioè lunedì scorso, ha iniziato ad accusare sintomi simili a quelli dell’influenza. Nel frattempo la situazione in Lombardia e in altre regioni del nord è diventata critica, e l’ascolano non ha indugiato a farsi visitare al Pronto Soccorso dell’ospedale “Mazzoni”. Qui è stato prontamente sottoposto alla procedura che va dalla ricostruzione del quadro epidemiologico al monitoraggio, al tampone. Al solo insorgere del sospetto, prima ancora di conoscere il risultato del test, il 64enne che in vacanza non era da solo ma con una comitiva, è stato posto in isolamento domiciliare. Dopo la conferma del risultato, altre 16 persone che erano state in contatto con lui, tra cui i familiari, sono state messe pure loro in isolamento.
NEGATIVI I DETENUTI DI MODENA – Negativi invece i due detenuti, ricoverati sempre al “Mazzoni”, reclusi al carcere ascolano del Marino dove sono giunti dopo essere stati trasferiti da quello di Modena in seguito alla rivolta di domenica 8 marzo. Sono stati sottoposti a tampone, soprattutto per il quadro epidemiologico, poichè i loro problemi di salute sono piuttosto legati all’uso di sostanze stupefacenti, come il metadone trafugato nella casa circondariale di provenienza. E’ stata infatti proprio una overdose a costare la vita al terzo detenuto sottoposto a tampone, risultato poi negativo.
m.n.g.
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