di Luca Capponi
Emittenti radio, da nord a sud, sintonizzate sulla stessa onda. Per la prima volta nella storia si trasmette tutti insieme. Contro il virus, uniti Pure nel Piceno. Non solo l’Inno di Mameli come avvenuto qualche giorno fa e come continua ad accadere dalle finestre di chi non vuole cedere. Stavolta, alle 11 in punto di venerdì 20 marzo, arrivano pure i cantanti simbolo; Celentano con “Azzurro“, Battisti con “La canzone del sole” e Modugno con la sua “Nel blu dipinto di blu” a chiudere. L’arte che salva, l’arte che può dare forza. E c’è chi le note della radio sceglie di diffonderle. Quasi a dire ci sono, ci siamo. E’ la bandiera che non si ammaina.
“La radio per l’Italia”. Così si chiama il flash mob. Mai accaduto da quando è nato questo piccolo grande mezzo di comunicazione, negli anni ’20. Ma la situazione, purtroppo, è unica. E fa male. Per questo si guarda con nostalgia al cielo azzurro, al blu, alla luce dei nostri giorni belli. I raggi del sole e i colori del cielo per sperare. Una via d’uscita ideale da giorni quarantena. Come in guerra, se non peggio. Ma la musica suona ancora. E non ha intenzione di smettere. Torneremo a guardarlo di nuovo, il cielo. E a farci baciare dal sole. Ora però c’è solo da tenere duro.
Musica dai balconi, l’Inno d’Italia risuona tra le strade vuote (Video)
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