I detenuti trasferiti da Modena: uno ha lasciato l’ospedale, a breve anche l’altro
ASCOLI - Erano in tre quelli giunti nella casa circondariale di Marino del Tronto. Uno è morto per overdose, gli altri due stanno bene. Dotati di mascherine tutti gli agenti di Polizia Penitenziaria e i detenuti che svolgono un lavoro nella struttura
Sono migliorate le condizioni di salute dei due detenuti trasferiti dal carcere di Modena a quello di Marino del Tronto, dopo le rivolte di sabato 7 e domenica 8 marzo avvenute nel penitenziario modenese, a causa delle misure restrittive del Governo centrale che avevano sospeso i colloqui familiari per evitare il rischio di contagio da Coronavirus. Uno dei due è stato già dimesso dall’ospedale “Mazzoni” di Ascoli: è in buone condizioni di salute. L’altro sarà dimesso nelle prossime ore e rientrerà anche lui nella casa circondariale ascolana. Purtroppo non c’è stato nulla da fare per il terzo detenuto, deceduto lunedì scorso a causa di una overdose.
Il carcere del Marino ospitava già 80 detenuti per una capienza di circa 120 posti, e se ne sono aggiunti altri 40, creando inizialmente preoccupazioni tra gli “ospiti” ascolani e soprattutto tra il personale di Polizia Penitenziaria sottoposto a un lavoro doppio. Attualmente tutto sembra sotto controllo, con le mascherine protettive in dotazione alle guardie carcerarie e ai detenuti che lavorano all’interno della struttura al servizio dell’amministrazione penitenziaria.
In questo periodo convulso dovuto all’emergenza sanitaria, infatti, sono state sospese le attività di riabilitazione motoria che coinvolgono soggetti esterni, per la rieducazione alla legalità del condannato. Una situazione precaria quella delle carceri italiane, spesso sovraffollate con carenza di personale della Polizia Penitenziaria.