Controlli a tappeto per fari rispettare le misure di contenimento del Coronavirus. Controlli che, letteralmente, non guardano in faccia a nessuno. Potere della… mascherina. Ecco dunque che tra le centinaia di fermati dalle forze dell’ordine, succede che a incappare nell’ispezione sia anche chi quella stessa ispezione l’ha progettata. Nella provincia di Ascoli come in tutte le altre zone d’Italia, infatti, il dispositivo operativo è predisposto dalla Questura: una rete che impegna numerosi equipaggi di Polizia, Carabinieri, Polizie Municipali, quella provinciale e Guardia di finanza, e che è stata estesa anche lungo il tratto di mare che lambisce la costa, ove il pattugliamento è assicurato da un natante delle Fiamme Gialle. Insomma, nulla è lasciato al caso.
E allora succede che ad essere stoppato durante il ritorno a casa dal lavoro sia lo stesso questore Paolo Maria Pomponio. E’ accaduto ieri pomeriggio in Piazza Arringo, dove si trovava a passare in bici, coperto da cappellino e maschera. Una pattuglia della Municipale lo ha fermato; lui ha esibito i documenti dichiarando il motivo del suo spostamento. I vigili hanno verificato che tutto fosse in regola.
Pomponio, insediatosi alla guida della Questura di Ascoli da neanche un mese, era appena uscito dal suo ufficio, distante da lì poche centinaia di metri, per rientrare a casa e mangiare un panino, lungo la direttrice del residence dove alloggia da qualche settimana. Prima di andare via il questore si è complimentato con la pattuglia, mettendo in risalto l’impegno che tutte le donne e tutti gli uomini in divisa stanno mettendo in campo ormai da giorni per stare di fianco ai cittadini in questo complesso e inedito scenario.
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