di Franco De Marco
Sotto la spinta dell’emergenza Coronavirus, e grazie alle donazioni di alcuni enti e imprenditori, l’Area Vasta 5 sta potenziando notevolmente le sue apparecchiature. Si stima che entro una settimana, o poco più, il Pronto Soccorso dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli potrà avere a disposizione una Tac (Tomografia assiale computerizzata) e un ecografo di nuova generazione. Mentre ci vorranno tre mesi (questo purtroppo il responso della ditta fornitrice), per usufruire di un macchinario che oggi nelle Marche è in dotazione solo all’ospedale regionale di “Torrette”. Si tratta di una Ecmo (Extra Corporeal Membrane Oxygenation), ovvero di un macchinario per l’ossigenazione extracorporea a membrana, tecnica che supporta le funzioni vitali mediante circolazione extracorporea aumentando l’ossigenazione del sangue. Viene utilizzata nei casi più gravi dei colpiti da Coronavirus oltre che in tutte le altre patologie respiratorie più gravi.
L’acquisto dell’Ecmo, invece, è stato possibile grazie alla generosità dell’imprenditore Battista Faraotti, titolare della Fainplast di Ascoli che di fronte all’emergenza ha donato 100.000 euro. L’attrezzatura sostiene la funzione polmonare mediante ventilazione ed ossigenazione del sangue.
Un salto di qualità importante per il sistema sanitario piceno e marchigiano. Questi nuovi macchinari, valore complessivo di oltre 300.000 euro, sono stati acquistati grazie alle donazioni private. La Tac e l’ecografo a seguito dell’intervento solidaristico della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli guidata dal presidente Angelo Davide Galeati.
Il Consiglio di amministrazione della Fondazione, dopo un’attenta analisi delle urgenze segnalate dall’Azienda sanitaria, ha stanziato complessivamente 400.000 euro. I lavori per la realizzazione di questo servizio di diagnostica radiologica all’interno del Pronto soccorso sono già stati appaltati e, come detto, entro una settimana dovrebbero essere terminati. Così i percorsi di malati Covid 19 e non Covid 19 potranno essere nettamente separati senza rischi di contaminazioni. Il Pronto Soccorso dell’ospedale di San Benedetto già è in possesso di una propria Tac.
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